Investing.com - Il prezzo dell’oro scende questo giovedì, allontanandosi dal massimo di due settimane e mezzo della seduta precedente registrato dopo i report economici USA misti che hanno pesato sulle aspettative di una politica sui tassi più aggressiva da parte della Federal Reserve.
Sul Comex, i future dell’oro vanno giù dello 0,18% a 1.355,6 dollari l’oncia troy alle 02:05 ET (06:05 GMT), dopo essere saliti al massimo di due settimane e mezzo di 1.358,50 dollari ieri.
Il metallo prezioso si era inizialmente indebolito quando il dollaro è stato spinto dai dati di ieri del Dipartimento per il Commercio secondo cui i prezzi al consumo sono saliti più del previsto a gennaio, dello 0,5%. Su base annua, i prezzi al consumo sono saliti del 2,1% il mese scorso, più dell’1,9% previsto.
L’aumento dell’inflazione potrebbe convincere la Fed ad aumentare i tassi di interesse più velocemente del previsto.
Tuttavia, i guadagni del biglietto verde sono durati poco poiché un secondo report ha rivelato che le vendite al dettaglio USA sono scese dello 0,3% a gennaio, rispetto all’aumento dello 0,2% previsto, scatenando i timori che la Fed potrebbe faticare ad alzare i tassi abbastanza velocemente da contrastare le pressioni inflazionarie.
L’oro risente dell’andamento dei tassi USA e del dollaro. Un dollaro debole rende l’oro meno costoso per i titolari di altre valute, mentre l’aumento dei tassi USA fa salire il costo degli investimenti senza rendimento come i lingotti.
Stamane, l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,18% a 88,74, il minimo dal 2 febbraio.
Sul Comex, i future dell’argento scendono dello 0,11% a 16,87 dollari l’oncia troy.