Investing.com - L’indice sulle condizioni manifatturiere della Federal Reserve di New York ha iniziato il 2018 con una crescita peggiore del previsto, secondo i dati ufficiali di questo martedì.
Nel report della Federal Reserve di New York si legge che l’indice sulle condizioni generali delle imprese è sceso a 17,70 questo mese da 19,60 di dicembre, dato rivisto da una lettura iniziale di 18,00. Gli analisti avevano previsto un dato invariato a 18,00 a gennaio.
Una lettura superiore a 0,0 indica un miglioramento delle condizioni, mentre una lettura inferiore indica un peggioramento.
L’indice Empire State viene seguito con attenzione dai trader in quanto considerato predittivo di quello nazionale dell’Institute for Supply Management.
La Fed di New York nota inoltre che l’indice sui nuovi ordinativi e quello sulle spedizioni hanno mostrato una crescita sebbene ad un tasso più lento rispetto a dicembre.
Gli ordini inevasi e i tempi di consegna sono lievemente aumentati e i livelli delle scorte sono saliti, secondo il report.
Intanto, le condizioni del mercato del lavoro indicano un modesto aumento dell’occupazione e settimane lavorative invariate, mentre sia i prezzi alla produzione che quelli alla vendita sono saliti ad un tasso più veloce rispetto al mese scorso.
“Le aziende restano molto ottimiste per quanto riguarda le condizioni future e i piani di spesa sono solidi”, conclude il report.
Subito dopo il report, il cambio EUR/USD si attesta a 1,2225 da circa 1,2224 segnato prima dei dati, la coppia GBP/USD sale a 1,3758 da 1,3754, mentre la coppia USD/JPY è scambiata a 110,73 da 110,77 segnato in precedenza.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 90,44 da 90,46 segnato prima dei dati.
I future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura positiva. I future Dow salgono di 209 punti, o dello 0,81%, i future S&P 500 vanno su di 12 punti, o dello 0,41%, mentre i future Nasdaq 100 sono in salita di 35 punti, o dello 0,51%.
Sul mercato delle materie prime, i future dell’oro sono scambiati a 1.334,80 dollari l’oncia troy, rispetto ai 1.334,40 dollari segnati prima dei dati, mentre il greggio si attesta a 63,97 dollari al barile dai 64,08 dollari precedenti.