Investing.com - L’inflazione britannica è rimasta invariata a gennaio, continuando a staccarsi dal massimo di cinque anni, secondo i dati di questo martedì.
L’Ufficio Nazionale di Statistica britannico ha infatti riportato che il tasso annuo dell’indice sui prezzi al consumo è salito al 3,0% a gennaio, confermando il dato del mese precedente. Gli economisti si aspettavano una lettura pari al 2,9%.
L’inflazione è scesa di -0,5% su base mensile a gennaio, rispetto al calo dello 0,6% previsto. Il mese scorso l’inflazione è salita dello 0,4%.
L’indice IPC core, che esclude i costi di alimenti, energetici, alcol e tabacco, è salita al 2,7%, rispetto al 2,5% del mese prima. Gli analisti avevano previsto una lettura pari al 2,6%.
L’indice sui prezzi alla vendita (RPI) è salito al tasso annuo del 4,0% a gennaio, meno del 4,1% di dicembre e del 4,1% previsto. L’indice RPI ha segnato -0,8% su base mensile rispetto all’aumento dello 0,8% di dicembre. Gli economisti avevano previsto un calo dello 0,7%.
L’indice RPI core è salito al tasso annuo del 4,0% rispetto al 4,2% del mese prima. Su base mensile, l’indice RPI core è sceso dello 0,8% in confronto all’aumento dello 0,8% del mese precedente.
Dai dati è emerso inoltre che l’indice sui prezzi delle case è salito del 5,2% a gennaio, rispetto al 5,0% del mese prima, dato rivisto al ribasso dal 5,1%.
L’ONS ha reso noto che le pressioni ribassiste sono state dovute alle variazioni di prezzo del carburante per veicoli a motore, salito meno dell’anno scorso. Tuttavia, il calo registrato nel settore di beni e servizi ricreativi ha comportato un aumento dell’inflazione.
“Il principale effetto rialzista è stato dovuto ai prezzi di una serie di beni e servizi ricreativi, in particolare gli ingressi ad attrazioni come zoo e parchi, per i quali i prezzi sono scesi meno rispetto ad un anno fa”.