Investing.com – Prosegue il momento difficile per le banche a metà seduta di Piazza Affari mentre il Ftse Mib viaggia intorno alla parità senza grandi scossoni giunti dalle parole di Mario Draghi.
Tra i peggiori dei bancari c’è Carige che cede l’1,56% nonostante le notizie di un possibile allargamento del consorzio che darà vita all’aumento di capitale. Oltre a Credit Suisse e Deutsche Bank entrerà anche Barclays (LON:BARC).
In fondo al Ftse Mib troviamo Ubi (MI:UBI) che cede l’1,13%, Bper a -0,87%, Mediobanca (MI:MDBI) a -0,49%, Unicredit (MI:CRDI) a -0,47% e Banca Mediolanum (MI:BMED) (-0,21%).
Resiste invece Banco Bpm (MI:PMII) che guadagna lo 0,71% sospinta dalla notizia della scelta di Cattolica Assicurazioni come nuovo partner nel settore della Bancassicurazione. La decisione è stta presa dal cda dell’istituto “dopo aver esaminato le varie offerte pervenute nell’ambito del processo per la ricerca di un nuovo partner”. Ora i due istituti avranno due settimane per negoziare e definire i termini e le condizioni del potenziale acquisto da parte di Cattolica di una partecipazione di maggioranza in Avipop Assicurazioni e Popolare Vita. Nel frattempo, il titolo Cattolica Assicurazioni (MI:CASS) sta cedendo il 3,70%.
Tra le singole difficoltà degli istituti si inserisce la polemica sulla nomina del nuovo governatore della Banca d’Italia con l’incarico dell’attuale Ignazio Visco che scade a fine mese. Mentre i presidenti delle banche hanno scelto il silenzio sulla questione, con Gian Maria Gros Pietro di Intesa (MI:ISP) che non ha “niente da dire”, continua la polemica politica. L’ultimo intervento in merito è quello dell’ex segretario del Pd e Sindaco di Roma, Walter Veltroni, che critica il suo stesso partito definendo la mozione approvata ieri “inconprensibile e ingiustificabile”.
A rendere ancora più sotto accusa il sistema bancario è l’intervendo dell’agenzia Fitch che mantiene l’outlook negativo sul settore finanziario con il tema dei crediti in sofferenza (intorno al 17%) sempre tra i principali problemi degli istituti italiani che si unisce ad una debole redditività e capacità di generare capitale.
“La necessità di intervenire per sostenere le tre banche nel 2017 ha evidenziato la debolezza del settore”, spiegano gli analisti dell’istituto, riconoscendo l’esistenza di “una spinta più forte nell’affrontare il problema degli Npl e una recente riduzione della categoria peggiore, cioè delle sofferenze”.