Investing.com - Non sono solo gli istituti di credito italiani ad essere in difficoltà ma oggi si assiste ad una giornata in forte calo per Deutsche Bank (MI:DBK) che a Francoforte cede oltre il 7%, mentre a Milano le perdite si "fermano" al 5%.
I tedeschi restano deboli a causa dell’indiscrezione pubblicata dal Wall Street Journal, secondo la quale la Federal Reserve avrebbe classificato come “problematiche” le condizioni delle attività svolte dalla banca negli Stati Uniti.
Lo status di “condizioni problematiche” rappresenta uno dei più bassi che può assegnare la Fed e comporta che tutte le decisioni che può prendere l’istituto su suolo americano devono passare per l’istituto centrale, condizionando le decisioni sui top manager quali assunzioni, licenziamenti, buonuscite e cambiamenti degli incarichi.
Secondo le fonti definite “anonime” dal WSJ, la decisione della Fed ha pesato negativamente sulle relazioni di Deutsche Bank con gli altri regolatori come la Federal Deposit Insurance Corp che negli Usa garantisce i depositi bancari.
Il giudizio dell’istituto guidato dal neo governatore Jerome Powell viene chiamato “Camels” e non è diffuso al pubblico. Prevede cinque livelli il cui rating migliore è 1 mentre alle banche problematiche viene affidato un 4 o 5.
Dalla Germania non hanno voluto commentare quelli che sono stati definiti dalla portavoce della banca come “feedback regolatori specifici”. “La banca è ben capitalizzata e ha riserve di liquidità significative", ha spiegato il managment dei tedeschi, i quali aggiungono di aver “indicato in precedenza che i nostri regolatori hanno identificato varie aree per un miglioramento legato al nostro controllo e alla nostra infrastruttura” e di essere “altamente focalizzati nell’affrontare le debolezze identificate nelle attività negli Usa”.
Già negli anni passati, inoltre, la banca tedesca era entrata nel mirino della Federal Reserve, quando nel 2015 e nel 2016 aveva fallito gli stess test e nel 2017 l’istituto centrale Usa aveva compiuto azioni sulla banca per via di una carenza dei controlli sul trading di valute, sul riciclaggio di denaro e nel rispetto del Volcker-rule. Inoltre, il gruppo aveva pagato un miliardi di dollari per patteggiare con la giustizia americana.