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UniCredit, manager avanti con piano, soci al lavoro sotto traccia su governance

Pubblicato 19.05.2016, 20:02
Aggiornato 19.05.2016, 20:10
© Reuters.  UniCredit, manager avanti con piano, soci al lavoro sotto traccia su governance

MILANO (Reuters) - Il management di UniCredit non si lascia distrarre dalle voci degli ultimi giorni sulla possibile sostituzione del Ceo Federico Ghizzoni e prosegue sull'implementazione del piano industriale al 2018.

Oggi nessuna dichiarazione ufficiale, il vicepresidente Luca di Montezemolo ha anzi stigmatizzato "tutte queste fughe di notizie che non fanno il bene della banca".

Intanto sotto traccia i principali soci cercano una convergenza sulla nuova governance e riflettono su quali possano essere le conseguenze della ristrutturazione necessaria per rilanciare l'istituto e in particolare sull'ipotesi di un aumento di capitale.

La prospettiva di una robusta ricapitalizzazione necessaria per riportare i ratio patrimoniali su livelli di sicurezza, che gli analisti stimano tra 5 e 8 miliardi di euro, non sembra spaventare i soci industriali come Aabar, Leonardo Del Vecchio o Francesco Gaetano Caltagirone, mentre suscita perplessità nelle fondazioni, che temono una forte diluizione delle loro quote, non avendo i mezzi sufficienti a seguire l'operazione, spiega una fonte vicina alla situazione.

E' questo il freno principale alla scelta del nuovo Ceo, che vorrà partire nella sua avventura con una banca ben capitalizzata. E' un processo che potrebbe conoscere la sua fase conclusiva nella settimana tra l'1 e il 9 giugno quando sono in agenda i comitati interni e il Cda della banca. Ieri alcune fonti parlavano di una soluzione nel giro di un mese, ma tutti gli attori sulla scena sottolineano la necessità di far uscire al più presto la banca dall'incertezza.

A margine della presentazione del Digital Today, giornata dedicata al digitale che si terrà il prossimo 15 giugno, il vice direttore generale Paolo Fiorentino ha confermato l'impegno del management sul piano strategico al 2018 annunciato lo scorso novembre. "Le battaglie che sono fuori dal mondo operativo non ci devono interessare né distrarre", ha dichiarato, aggiungendo che alcuni obiettivi del piano, in termini di risparmi netti dei costi o di chiusura delle filiali, potrebbero essere anche superati.

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Il toto nomi, a riprova di una situazione ancora abbastanza fluida su questo fronte, perde qualche pezzo: Carlo Cimbri, Ceo di Unipol (MI:UNPI) si è tirato fuori. "Sto bene dove sto, non è un'opzione sul tavolo", ha detto nel corso di un roadshow a Londra.

Anche Pietro Modiano ha escluso "assolutamente" un suo coinvolgimento.

Restano alte le quotazioni di Marco Morelli, numero uno di BofA-Merrill in Italia, e prende quota, secondo alcune fonti vicine alla situazione, la candidatura di Jean-Pierre Mustier, oggi partner di Tikehau Group e dal 2011 al 2014 responsabile della divisione Cib di UniCredit, di cui ha curato la ristrutturazione. Continuano a circolare i nomi di Andrea Orcel, capo dell'investment banking di Ubs e di Alberto Nagel, Ceo di Mediobanca (MI:MDBI). Nessuno dei citati ha finora commentato.

Per la presidenza viene indicata il consigliere indipendente Lucrezia Reichlin, mentre qualcuno ipotizza lo stesso Ghizzoni.

(Gianluca Semeraro, Paola Arosio)

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