MILANO (Reuters) - Per gli aeroporti italiani il 2020 potrebbe chiudersi con 58 milioni di passeggeri, il 70% in meno rispetto ai 193 milioni registrati nel 2019, e con una contrazione del fatturato per i gestori aeroportuali pari a 2 miliardi di euro.
Lo dice in una nota Assoaeroporti, sottolineando come dopo la timida ripresa dei mesi estivi settembre ha visto il 69,7% in meno di passeggeri rispetto a un anno prima, cifre che riportano il settore indietro di 25 anni, ai livelli registrati nel 1995.
In particolare, il dato relativo ai voli Extra Ue registra un crollo del 91%, riconducibile soprattutto alle quarantene e alle restrizioni imposte dai singoli Stati ai viaggi aerei. Altrettanto marcata la contrazione del traffico Ue, pari al 78%, mentre più contenuta, ma comunque significativa, quella dei voli nazionali, -46%.
Guardando al periodo marzo-settembre, dal lockdown ad oggi il sistema aeroportuale nazionale ha perso l'83% dei passeggeri, il 68% dei movimenti aerei e il 33% delle merci.
"I dati che abbiamo registrato sono drammatici", sottolinea nella nota Fabrizio Palenzona, presidente dell'associazione che riunisce i gestori aeroportuali. "Gli aeroporti stanno affrontando una difficilissima crisi finanziaria e senza immediati interventi di sostegno diretto sono a rischio migliaia di posti di lavoro e la realizzazione di investimenti e progetti di modernizzazione e sviluppo".
È quindi necessario, prosegue, "che il Governo sostenga gli aeroporti attraverso l'istituzione di un apposito Fondo, con una dotazione di almeno 800 milioni di euro, a compensazione dei danni subiti dai gestori".