Mentre le azioni del mercato azionario continuano la loro tendenza al rialzo, con l'indice Standard & Poor's 500 che ha superato per la prima volta il livello di 5.100, gli investitori iniziano a chiedersi se questo significhi l'emergere di una bolla nei settori della tecnologia, dei media e delle telecomunicazioni, simile a quella che si è verificata alla fine degli anni '90 e nei primi anni 2000.
In risposta a questi timori, gli analisti di Wolfe Research hanno dichiarato in un rapporto di lunedì che non ritengono che il mercato stia attualmente vivendo una bolla di questo tipo.
"Dal nostro punto di vista, i principali indici azionari degli Stati Uniti non presentano caratteristiche di bolla", hanno dichiarato gli analisti.
"Tuttavia, osserviamo diversi indicatori che suggeriscono che ci stiamo avvicinando a una situazione di questo tipo, tra cui l'aumento della liquidità della Federal Reserve negli ultimi dodici mesi, un crescente consenso che prevede uno scenario in cui l'economia non subisce una flessione anche se la Federal Reserve riduce i tassi di interesse, previsioni ottimistiche sulla spesa per l'Intelligenza Artificiale, il Cloud Computing e la tecnologia in generale, e una robusta attività di private equity e di transazioni per le aziende tecnologiche", hanno continuato.
Wolfe prevede che il mercato azionario degli Stati Uniti manterrà il suo slancio verso l'alto fino a quando non ci saranno indicatori definitivi di rallentamento economico o di inflazione sostenuta che potrebbero impedire riduzioni aggressive dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
Di conseguenza, prevedono che le aziende guidate dall'intelligenza artificiale, il gruppo noto come "Magnifici Sette" e i titoli con un forte slancio saranno alla testa dei guadagni. Inoltre, secondo la loro analisi, prevedono una ripresa più ampia che dovrebbe avvantaggiare le società più piccole e i settori che non hanno ricevuto molta attenzione, come le società industriali a ciclo breve e i fornitori di servizi energetici.
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