BRUXELLES (Reuters) - Le autorità antitrust possono verificare durante le loro indagini se aziende come Meta Platforms rispettano le norme Ue sulla protezione dei dati.
È quanto ha stabilito la Corte di giustizia dell'Unione europea (Cgue), in una decisione che probabilmente andrà a rafforzare il controllo dei regolatori sulle Big Tech.
Il caso sottoposto alla Corte basata a Lussemburgo riguarda un provvedimento del 2019 da parte del Garante alla concorrenza tedesco che intimava a Meta di smettere di raccogliere i dati degli utenti senza il loro consenso, poiché tale pratica costituiva un abuso del suo potere di mercato.
Si tratta di valutare se il garante tedesco abbia oltrepassato i limiti della propria autorità utilizzando le prerogative in materia di antitrust per intervenire su questioni di protezione di dati, che sono di competenza delle autorità nazionali.
Meta, che controlla Facebook (NASDAQ:META), Instagram e WhatsApp, aveva contestato la decisione, inducendo un tribunale tedesco a chiedere il parere della Corte Ue.
"Un'autorità nazionale garante della concorrenza può constatare, nel contesto dell'esame di un abuso di posizione dominante, la violazione del Gdpr (General data protection regulation)", hanno stabilito i giudici, facendo riferimento alle norme Ue sulla privacy.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Francesca Piscioneri)