Investing.com - L’ipotesi di dazi sulle importazioni paventata dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sta attirando le vendite su Apple (NASDAQ:AAPL), in flessione a Wall Street di oltre l’1%.
Il titolo, dunque, resta ai minimi di aprile con le azioni quotate 174 dollari e proviene da tre mesi negativi in cui ha perso oltre il 20% del suo valore.
Fatale per Apple l’intervista rilasciata al Wall Street Journal, in cui il Presidente Trump ha spiegato di avere in mente l’ampliamento del numero di soggetti soggetti a dazi doganali. Il totale dei nuovi dazi potrebbe avere un valore di 200 miliardi di dollari di merci cinesi.
Nelle parole di Trump è apparsa l’ipotesi di imposte per il 10% che potrebbe colpire gli smartphone, oltre che i computer portatili, importati dalla Cina. Apple, dunque, potrebbe alzare i prezzi di vendita degli iPhone col fine di ammortizzare le nuove tassazioni.
La mossa avrebbe una ricaduta anche sui fornitori di Apple, tra i quali c’è l’italiana Stm, oggi debole a Piazza Affari, con una perdita dell’1,64%. Sul gruppo quotato a Milano, Apple pesa per il 13% del fatturato.
Secondo gli analisti di Equita, infatti, i nuovi dazi di Trump metterebbero in difficoltà tutta la filiera dupply chain di Apple, influenzando così in particolare i titoli tecnologici.
In calo anche gli altri titoli FAAG, con Facebook (NASDAQ:FB), Google (NASDAQ:GOOGL) Alphabet e Netflix (NASDAQ:NFLX) che cedono intorno all’1%.
Intorno alla parità Amazon (NASDAQ:AMZN), nonostante i buoni risultati del week end di sconti del Black Friday e del Ciber Monday, quest’ultimo definito come il giorno di vendite con più successo della sua storia.