ROMA (Reuters) - L'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) ha detto di aver abbandonato il progetto di un prelievo tariffario sul gas per coprire i costi di mantenimento delle scorte, in seguito alle diffuse critiche delle aziende energetiche e alle obiezioni dell'Unione europea.
La tariffa, del valore potenziale di 4,8 miliardi di euro, avrebbe finito per colpire i consumatori, in quanto le aziende energetiche avrebbero scaricato i costi sui clienti.
Una tariffa simile era stata introdotta dalla Germania nel 2022, ma è ora al vaglio dell'Acer, l'autorità di regolamentazione energetica dell'Ue, per verificare se viola le norme comunitarie in materia di concorrenza.
Nella tarda serata di ieri, Arera ha comunicato sul proprio sito web che non intende portare avanti la proposta, visto "il dibattito in corso a livello europeo sulla necessità di evitare misure unilaterali che potrebbero mettere a rischio la solidarietà energetica e vanificare gli sforzi per diversificare le fonti di approvvigionamento".
Se le discussioni a livello europeo dovessero portare alla possibilità di introdurre la tariffa, Arera garantirà ai gruppi energetici il tempo necessario per adeguare i prezzi e le operazioni complessive, ha aggiunto il comunicato.
Arera aveva inizialmente annunciato a dicembre la cosiddetta "tassa di neutralità", che avrebbe gravato sul gas che passa attraverso i punti di interconnessione delle reti nazionali e internazionali, con l'obiettivo di renderla effettiva da aprile.
Sia la tariffa tedesca che quella proposta in Italia sono un'eredità della crisi energetica europea che ha raggiunto l'apice nel 2022, quando Mosca ha tagliato i flussi di gas verso l'Europa in seguito all'invasione dell'Ucraina e l'esplosione sottomarina ha bloccato il gasdotto Nord Stream dalla Russia alla Germania, attraverso cui passava il 15% delle importazioni di gas in Europa.
Il dipartimento energia della Commissione europea, che ha chiesto all'Acer di indagare sulla tariffa tedesca, si è messo in contatto anche con l'autorità di regolamentazione italiana nelle ultime settimane per comprendere meglio il progetto della misura prevista, ha detto il mese scorso a Reuters un portavoce dell'esecutivo comunitario.
Il portavoce aveva sottolineato che "le tariffe devono essere conformi al quadro legislativo dell'Ue".
Una fonte italiana vicina alla questione ha detto a Reuters che l'Acer e i regolatori nazionali stanno ora discutendo su quale potrebbe essere "un potenziale approccio coordinato per il futuro" per affrontare la questione dei costi di stoccaggio, senza fornire dettagli.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Claudia Cristoferi)