Pictet AM rileva che gli eventi di inizio anno, dall’Iran al virus cinese, hanno messo alla prova l’appetito per il rischio degli investitori, con ritorno di interesse sui beni rifugio come oro, franco svizzero e dollaro in recupero
Le prime settimane del 2020 hanno fin dalla partenza del nuovo anno provato a testare l’appetito per il rischio degli investitori, a cominciare dal raid americano di Baghdad ai primi di gennaio. Ma l’eliminazione del generale iraniano Soleimani da parte degli americani è stata rapidamente digerita, con gli investitori corsi a comprare l’accenno di correzione scattata sui mercati nel timore che una reazione di Teheran potesse portare ad una violenta escalation, ancor prima che la situazione si stabilizzasse. Poi, alla vigilia del Capodanno Cinese, l’esplosione dell’epidemia del coronavirus a Wuhan, che ha provocato una correzione dei mercati severa localmente, con un impatto violento sui rendimenti, ma con una reazione simile a quella di inizio gennaio a Wall Street e in Europa.
RIMBALZO DEL REDDITO FISSO, BENI RIFUGIO COME ORO E FRANCO SVIZZERO AI MASSIMI DI PERIODO
Nell’aggiornamento sulla strategia di investimento di febbraio 2020, Andrea Delitala, Head of Investment Advisory, e Marco Piersimoni Senior Portfolio Manager, entrambi di Pictet Asset Management, sottolineano che di conseguenza obbligazionario e beni rifugio, come oro e Franco Svizzero, hanno fatto registrare massimi di periodo. Sul fronte valutario si è rafforzato il dollaro, salito contro la moneta unica europea a 1,10 a fine gennaio rispetto all’1,12 di inizio anno...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge