MILANO/BARI (Reuters) - Torna la tensione in Salento sulla costruzione del gasdotto Tap che porterà il gas azero dall'Arzebajan al contestato approdo di Melendugno, in provincia di Lecce, a partire dal 2020.
Questo pomeriggio, intorno alle 17, ci sono stati scontri e tafferugli a Lecce tra polizia e attivisti "No Tap". In università era previsto un incontro sui problemi energetici e sui gasdotti in Italia al quale era stato invitato anche il country manager di Tap, Michele Mario Elia.
Secondo quanto riferisce una fonte, l'incontro è stato interrotto dall'arrivo di un centinaio di attivisti che sono entrati in rettorato e hanno cominciato a contestare e inveire. E' intervenuta la polizia presente e sono scoppiati tafferugli. I No Tap hanno lanciato uova contro i poliziotti che, in assetto antisommossa, si trovavano all'esterno della sede dell'Università. Gli agenti hanno svolto alcune cariche di allegerimento per allontanare i manifestanti. Non risultano esserci feriti al momento.
A ridosso della spiaggia di San Foca (Melendugno) lo scorso 13 novembre sono ripartiti i lavori per la realizzazione del gasdotto, ma anche le proteste degli attivisti No Tap. Su indicazione della Questura di Lecce, secondo quanto riferisce un portavoce del consorzio Tap, è stata realizzata una vasta recinzione del sito dove ci svolgeranno i lavori allargata di alcuni metri per impedire che i manifestanti vengano a contatto con il cantiere.
Il prossimo passaggio dei lavori riguarda la fase 1a con la costruzione del pozzo di spinta che prevede 15 prescrizioni e Tap ha finora ricevuto il via libera per 13. La realizzazionde del pozzo di spinta e il microtunnel sono propedeutici alla costruzione del gasdotto.
(Giancarlo Navach)