MILANO (Reuters) - Moody's mantiene l'outlook negativo sul sistema bancario italiano a causa dei costi crescenti di funding e del potenziale inasprimento fiscale, fattori che controbilanciano l'impatto positivo derivante dalle previste ulteriori riduzioni dei crediti problematici.
In un report pubblicato oggi, Moody's sottolinea come nel 2020 e nel 2021 le banche italiane dovranno rimborsare circa 240 miliardi di funding a basso costo ottenuto con le operazioni Tltro della Bce.
"Il rimborso dei fondi Tltro, unito alla necessità dettata dai regolatori di detenere più titoli di debito conteggiabili in caso di bail in, potrebbe aumentare la dipendenza dal funding di mercato più caro, a meno che non riescano a raccogliere con bond retail o depositi aggiuntivi", spiega Fabio Ianno, vice president e senior credit officer di Moody's in una nota.
Nonostante le banche italiane siano meno dipendenti di altri dal mercato dei capitali, Moody's vede pressioni sulla redditività derivanti dal funding più costoso, a causa dei rendimenti dei titoli di Stato che spingono verso l'alto il costo del debito bancario.
Le proposte sulla fiscalità delle banche contenute nella legge di bilancio per il 2019 potrebbero pesare sugli utili, attraverso una significativa riduzione della deducibilità di alcune spese o perdite su crediti, prosegue l'agenzia.
Moody's riconosce una stabilizzazione delle condizioni economiche dell'Italia ma al contempo sottolinea che la crescita resta moderata se confrontata con le altre economie avanzate. Per Moody's il Pil è atteso in crescita dell'1% per quest'anno e dell'1,3% nel 2019.
In questo scenario l'elevato stock di crediti deteriorati gradualmente si ridurrà. Moody's vede un rapporto tra crediti deteriorati e totale impieghi sotto l'11% entro fine 2018 dal 14,5% del 2017 e un ulteriore calo nel 2019 pur restando ben sopra la media Ue che è meno del 4%.