L'aumento di oltre il 45% di Pirelli era prevedibile? ecco come fare!Leggi altro

Banche sempre più liquide ma non erogano credito, bene assicurazioni

Pubblicato 25.10.2016, 16:50
© Reuters. Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei deputati
GASI
-
ALVG
-
ISP
-
CRDI
-
UNPI
-
MDBI
-
PST
-

MILANO (Reuters) - Le banche italiane hanno liquidità da far scoppiare i forzieri, ma il credito non arriva ad imprese e famiglie.

E' il quadro dipinto dal rapporto dell'area studi di Mediobanca (MI:MDBI) sulle principali società italiane.

Nel 2015, forte della spinta impressa dal QE della Bce, il sistema bancario italiano ha registrato liquidità per 20 miliardi (+24,2%). I mezzi propri sono aumentati del 2,6%, a 225,5 miliardi.

L'attivo tangibile è sceso dell'1%, a 2.663 miliardi, mentre i crediti alla clientela sono calati dell'1,1%, a 1.437 miliardi. In flessione anche la raccolta da clientela: 1.642 miliardi (-0,4%).

Il report di Mediobanca non chiarisce perché la liquidità erogata alle banche non arrivi all'economia reale, ovvero non dice se è il cavallo che non beve. Di sicuro, sul sistema bancario italiano grava una spada di Damocle che si chiama qualità del credito: a fine 2015, si legge, i crediti deteriorati netti ammontavano a 198,1 miliardi, pari all'11,3% dei crediti verso la clientela.

Altro fattore che frena l'erogazione del credito sono i requisiti patrimoniali richiesti dalla vigilanza. Il sistema, alla fine dell'anno scorso, aveva un coefficiente patrimoniale di vigilanza pari al 14,9%, con le Bcc a fare meglio della media (16,9%) e le popolari in ritardo (13,5%).

Dai bilanci 2015, inoltre, emergono una flessione del margine d'interesse (-4,1%), un peggioramento del rapporto cost/income, salito al 69,4% dal 68,6% del 2014, e un ritorno ad un Roe positivo (1,4%), con un'inversione di tendenza rispetto al 2014 (-3,8%) e al 2013 (-8,9%).

In calo forza lavoro (-0,6%) e sportelli (-2,9%).

Invariata la graduatoria delle prime venti banche per totale attivo tangibile, con UniCredit (MI:CRDI) in testa (854,8 miliardi), davanti ad Intesa Sanpaolo (MI:ISP) (669 miliardi). Mediobanca inserisce tra le banche anche Cdp (344,9 miliardi), che però non è una banca ma l'unico "istituto nazionale di promozione" italiano.

Indicatori patrimoniali preoccupanti per alcune banche. La Cassa di Risparmio di Cesena, per esempio, ha un'incidenza delle perdite sui crediti pari al 259,2%, la Banca Atesina di Credito Cooperativo pari al 285,5% e la Banca Popolare di Vicenza pari al 130,8%. Guardando all'incidenza dei crediti dubbi sul Tier1, Unipol (MI:UNPI) Banca 'sfoggia' un 377% che fa suonare un campanello d'allarme.

Rispetto ad un settore bancario che arranca, le compagnie assicurative vantano numeri più che confortanti. A fine 2015, infatti, i premi lordi delle 107 imprese analizzate da Mediobanca erano pari a 149,9 miliardi (+2,7%). Il Roe si è confermato positivo (9,6%), in lieve calo rispetto al 2014 (10%).

© Reuters. Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei deputati

La graduatoria delle assicurazioni in base ai premi lordi vede in vetta Generali (MI:GASI) (70,3 miliardi), seguita da Poste (MI:PST) Vita (18,2 miliardi), Ugf (+15,6 miliardi), Intesa Sanpaolo Vita (12,4 miliardi) e Allianz (DE:ALVG) (8,5 miliardi).

Ultimi commenti

Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.