Investing.com - Apertura di settimana in forte rialzo per il Ftse Mib che guadagna oltre l’1,5% e ritorna a vedere quota 19 mila punti dopo i cali delle sedute precedenti.
Si raffredda lo spread che torna sotto quota 300 e porta i titoli bancari al recupero. L’indice dei finanziari, il FTSE Italia All Share Banks, guadagna il 2,21%, spinto da Banca Carige (MI:CRGI) a +4%, Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS) e Banco Bpm (MI:BAMI) a +3%, Ubi Banca (MI:UBI), Bper (MI:EMII), Unipol (MI:UNPI), Mediobanca (MI:MDBI) e Unicredit (MI:CRDI) che aggiungono oltre il 2%.
La possibilità di un giudizio di S&P più negativo del previsto arrivato venerdì a mercati chiusi era stato già scontato dal mercato, mentre oggi Milano tira un sospiro di sollievo in quanto l’istituto aveva lasciato il giudizio sull’Italia a BBB, dunque a due passi dal “non investment grade”, temuto alla vigilia.
Nel frattempo, Il Corriere della Sera ha ventilato l'ipotesi di un intervento del governo sugli istituti bancari in difficoltà, sulla stessa linea di alcune dichiarazioni di importanti esponenti dell’esecutivo arrivate la settimana scorsa.
Secondo il quotidiano, se il rendimento Btp/Bund dovessere crescere oltre misura, il governo potrebbe mettere in campo interventi sulle banche come prestiti e garanzie statali, nelle cui coperture verrebbero inseriti anche i conti dormienti della Ragioneria dello Stato e dei privati.
Il Premier avrebbe richiesto tali interventi in preparazione di diversi tipi di scenari, indicando Credito Valtellinese come la banca più vulnerabile.
Venerdì potrebbe essere una giornata importante per le banche in quanto è prevista la diffusione dei risultati degli stress test da parte dell’Eba, l’autorità europea di controllo.
Secondo Credit Suisse, lo spread a 338 punti potrebbe essere sostenuto da Unicredit, Intesa Sanpaolo (MI:ISP), Ubi Banca, Banco Bpm e Bper, mentre sono a rischio Mps e Banca Carige.