PRATO (Reuters) - E' difficile ipotizzare che in Italia ci possano essere diverse reti infrastrutturali per la banda larga visto che si sta faticando a costruirne una sola.
Lo sostiene il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli che dice di non essere al corrente di contatti fra il governo e Terna sul progetto di sviluppo di una unica rete indipendente superveloce, come scrive oggi il Corriere della sera.
Terna ha fatto sapere attraverso un portavoce che "non c'è alcun (suo) coinvolgimento nel progetto della banda larga e non c'è stato alcun incontro con Palazzo Chigi sul tema".
A margine di un convegno a Prato Giacomelli ha dichiarato che "teoricamente non c'è nessun problema" ad avere, oltre alla rete indipendente pensata dall'esecutivo anche quella dell'ex monopolista Telecom Italia che al progetto governativo finora oppone resistenza.
Ma in pratica, ha aggiunto, "sarebbe troppo chiedere una competizione sulle infrastrutture di nuova generazione".
Il sottosegretario conferma che Enel (MILAN:ENEI) potrebbe essere della partita, partecipando alle gare sul territorio che il governo farà per operatori "non verticalmente integrati", come previsto dal piano strategico.
"Enel dà una disponibilità importante e spero che tutti gli operatori, a cominciare dall'incumbent [cioè Telecom Italia], valutino questa possibilità", ha detto l'esponente del Partito democratico.
Quanto a contatti in corso anche con Terna il sottosegretario ha dapprima smentito: "Non mi risulta". Poi, sollecitato nuovamente sul tema, ha aggiunto: "Non lo escludo minimamente; personalmente non ho elementi anche perché non tutti quelli che pensano di partecipare sono obbligati a dircelo in questo momento. Noi, finita la fase di consultazione, daremo il via ai bandi e alle iniziative concrete e lì chi vuole si attiverà".
Oggi il Corriere scrive che l'Ad di Terna Matteo Del Fante, avrebbe incontrato ai primi di maggio esponenti del governo per discutere di una partecipazione della società allo sviluppo del piano della banda larga.
Il piano governativo prevede investimenti pubblici per 6,2 miliardi ed altri 6 di investimenti privati per raggiungere gli obbiettivi di sviluppo della rete della banda larga entro il 2020, così come previsto dall'Unione europea.
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