FRANCOFORTE (Reuters) - La Banca centrale europea ha messo in guardia da una "bolla" nei titoli legati all'intelligenza artificiale (IA), che potrebbe scoppiare bruscamente se le rosee aspettative degli investitori non dovessero essere soddisfatte.
L'avvertimento è stato lanciato nell'ambito della revisione semestrale Bce sulla stabilità finanziaria, una lista di rischi che vanno dalle guerre e i dazi alle crepe nei canali del sistema bancario.
La banca centrale dei 20 Paesi della zona euro ha osservato che il mercato azionario, in particolare negli Stati Uniti, è diventato sempre più dipendente da una manciata di aziende percepite come beneficiarie del boom dell'IA.
"Questa concentrazione tra poche grandi imprese solleva preoccupazioni sulla possibilità di una bolla dei prezzi degli asset legati all'IA", scrive la Bce. "Inoltre, in un contesto di mercati azionari globali profondamente integrati, segnala il rischio di ricadute negative a livello mondiale, qualora le aspettative sugli utili di queste imprese venissero deluse".
Francoforte osserva che gli investitori chiedono un basso premio per possedere azioni e obbligazioni, mentre i fondi hanno ridotto le loro riserve di liquidità.
"Dato il livello relativamente basso di asset liquidi detenuti e i significativi divari di liquidità in alcuni tipi di fondi di investimento aperti, la carenza di liquidità potrebbe portare a vendite forzate di asset che potrebbero amplificare gli aggiustamenti al ribasso dei prezzi", si legge.
Tra gli altri rischi, la Bce ha segnalato che la zona euro è vulnerabile a una maggiore frammentazione degli scambi commerciali, una delle principali fonti di preoccupazione per i banchieri centrali e per gli investitori da quando Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali statunitensi questo mese.
Il presidente eletto ha fatto dei dazi un elemento chiave della sua proposta agli elettori e diversi funzionari della Bce hanno affermato che queste misure, se attuate, danneggerebbero la crescita nella zona euro.
I policymaker hanno sottolineato inoltre che i governi della zona euro - in particolare Italia e Francia - prenderanno prestiti a tassi di interesse molto più elevati nel prossimo decennio, rafforzando la necessità di politiche fiscali prudenti.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Valentina Consiglio)