MILANO, 12 novembre (Reuters) - Chiusura spumeggiante a Piazza Affari, fra le migliori in Europa grazie al traino in particolare delle banche. L'indice dei principali titoli viaggia sui massimi di metà 2018 e dall'inizio dell'anno sta centrando un rialzo del 30% circa.
Sullo sfondo le attese per un conclusione positiva nel negoziato commerciale Usa-Cina.
Banche in netta salita. Le big Unicredit (MI:CRDI) e Intesa (MI:ISP) Sp salgono rispettivamente del 2,03% e dello 0,89%. Bene Banca Mediolanum (MI:BMED) (+1,74%) che prosegue il rialzo dopo i risultati diffusi la scorsa settimana. Un trader si dice scettico sulla possibilità di ulteriori allunghi del titolo. Nel risparmio gestito positive anche Azimut (MI:AZMT) (+2,58%) e Finecobank (MI:FBK) (+2,69%).
Bper (MI:EMII) +0,7% sulle dichiarazioni dell'AD, secondo le quali il 2020 sarà il momento giusto per affrontare una ulteriore razionalizzazione del sistema bancario. E, sull'onda di queste dichiarazioni, è ripartita anche Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI) che ha chiuso con un balzo del 13,6%. Un trader cita voci di una fusione tra i due istituti, aggiungendo che le azioni Pop Sondrio sono sottovalutate e hanno quindi ampi spazi di rialzo.
Recupera anche UBI Banca (MI:UBI) (+2,8%) dopo due giorni di calo sui risultati deboli.
Mediobanca (MI:MDBI) chiude in buon rialzo (+2%), ma senza scossoni nel giorno della presentazione del piano al 2023.
Mediaset (MI:MS) +2,03% dopo l'aumento della quota in ProSiebenSat1, che i trader pensano sia anticipatore di un accordo tra i due gruppi per la creazione di una holding televisiva europea.
Prysmian (MI:PRY) perde l'1,6% dopo i risultati dei nove mesi di poco sotto le attese.
Molmed termina in crescita del 7,7% dopo i risultati dei 9 mesi.
Salini Impregilo (MI:SALI) ancora in rialzo (+4,4%) dopo l'annuncio che la società è in shortlist per la costruzione del progetto Sydney Gateway. Il valore complessivo del progetto è di circa 1,5 miliardi di euro.
Infine, peggiore titolo del listino Carel Industries che lascia sul terreno il 5,5%.
(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Cristina Carlevaro)