MILANO, 2 ottobre (Reuters) - Piazza Affari prosegue molto debole in un contesto decisamente negativo a livello europeo. Pesano i nuovi timori legati agli effetti della Brexit e al dato dell'Ism manifatturiero Usa di ieri ben sotto le attese, che aumentano le preoccupazioni sulla crescita a livello globale.
"C'è poca voglia di entrare sui mercati. E i volumi non eccessivi lo dimostrano", sintetizza un trader.
Vendite diffuse su tutto il listino con poche eccezioni.
Banche in cauto ribasso, con lo spread Btp-Bund intorno a 141 punti base. Giù le big Unicredit (MI:CRDI) (-1,2%) e Intesa (MI:ISP) Sp (-0,53%). Ben raccolte anche oggi Banco Bpm (MI:BAMI)(+2,74%)e Ubi Banca (MI:UBI) (+1,08%) sull'ipotesi di una fusione fra i due gruppi nel medio termine.
Atlantia (MI:ATL) in flessione del 2% che si aggiunge allo scivolone di ieri a seguito delle dichiarazioni del premier Giuseppe Conte che ha parlato apertamente di procedimento in corso per la revoca della concessione per la controllata Autostrade. Un primario broker italiano si attende "un periodo di ulteriore volatilità per il titolo e difficilmente il governo e la società potranno arrivare a un accordo in tempi brevi".
Strappa Safilo (MI:SFLG) con un balzo di oltre il 9% e forti volumi sulle indiscrezioni di stampa di un possibile interesse da parte del colosso del lusso francese Kering (PA:PRTP), smentito da un portavoce della società di occhialeria italiana. Nel proprio daily, Equita rileva che il "potenziale interesse da parte di Kering potrebbe essere legato alla capacità produttiva in vista della scadenza dell'accordo di fornitura nel 2020 con Safilo per la produzione delle collezioni Gucci". Il broker tuttavia aggiunge che "un semplice rinnovo dell'accordo sarebbe più ragionevole rispetto all'acquisizione di tutta Safilo".
Ripiegano i titoli dell'editoria con Class Editori in calo del 5,7% dopo il balzo di ieri sulla semestrale. Giù anche Mondadori (MI:MOED) (-3,67%) e Rcs (MI:RCSM) (-4,4%).
Giù anche Tim (MI:TLIT) in flessione del 2,2%. Oggi un quotidiano rilancia sull'ipotesi di Massimo Tononi, attuale presidente Cdp, vicino alla presidenza della società telefonica.
Vendite anche sul settore energia. In particolare soffrono i petroliferi sul prezzo del petrolio piatto: Eni (MI:ENI) in flessione dell'1,3%, Tenaris (MI:TENR) in discesa del 2,1%.
Infine, non c'è pace per il titolo BI-ON che non riesce a fare prezzo ed è indicato a 8,4 euro, in flessione di oltre il 16% rispetto alla chiusura di ieri a seguito dei risultati del primo semestre che hanno visto un crollo dei ricavi.
(Giancarlo Navach)