MILANO (Reuters) - Indici in rosso a Piazza Affari penalizzati dalla chiusura molto negativa delle borse asiatiche, e in particolare la borsa di Shanghai a seguito delle vendite sui giganti internet cinesi.
L'attenzione degli investitori è comunque rivolta alla riunione della Federal Reserve che inizia oggi alla ricerca di nuovi indizi sulle prospettive di politica monetaria.
Intorno alle 10,00 l'indice FTSE Mib cede l'1% vicina ai minimi di seduta.
Tra i titoli in evidenza:
Colpite dalla lettera le banche. Fra le peggiori, Unicredit (MI:CRDI) e Intesa Sanpaolo (MI:ISP) in calo rispettivamente dell'1,9% e dell'1,1%. Giu' anche Bper (MI:EMII) in ribasso dell'1%.
Non riesce a fare prezzo Carige (MI:CRGI) nel primo giorno di contrattazione dopo la sospensione dal 2 gennaio 2019 a seguito del commissariamento della Bce concluso tredici mesi dopo con il salvataggio del Fondo Interbancario di tutela dei depositi (Fitd). Il titolo segna un prezzo indicativo di 0,6318 euro per azione e una forchetta bid/ask tra 0,6318 e 0,0010. "Non c'è matching fra domanda e offerta e quindi non riesce ad aprire", osserva un trader. "C'è molta incertezza su questo titolo", aggiunge.
Piatta Tim (MI:TLIT) in attesa dei risultati trimestrali a mercati chiusi. Nella notte sono stati resi noti i risultati della controllata Tim Brasil, considerati sopra al consensus degli analisti.
Stabile Campari (MI:CPRI) in attesa dei dati sul secondo trimestre nel corso della seduta.
Forti vendite anche sull'Oil, con Eni (MI:ENI) in calo dello 0,9% e Tenaris (MI:TENR) (-1,3%).
Spunti su Diasorin (MI:DIAS) in salita dello 0,5% dopo l'avvio della copertura da parte di Morgan Stanley (NYSE:MS) con "Equal-weight" e prezzo obiettivo a 167 euro.
Raccolta anche Italgas (MI:IG) in salita dello 0,2%, annullando quasi del tutto il balzo di avvio di seduta dopo la semestrale
(Giancarlo Navach, in redazione a Roma Stefano Bernabei)