MILANO, 23 settembre (Reuters) - Il dato Pmi europeo debole e inferiore alle attese mette sotto pressione l'azionario, già partito incerto sui primi dati sulla crescita poco rassicuranti.
Il dato francese di settembre diffuso poco dopo l'apertura dei mercati si è rivelato meno forte delle previsioni.
L'attività economica nella zona euro ha subito una battuta d'arresto. Il Pmi composito flash è calato a 50,4 dal 51,9 di agosto, al di sotto dei sondaggi Reuters che avevano stimato un 51,9.
Banche in deciso ribasso. MEDIOBANCA (MI:MDBI) negativa ma meglio dell'indice di settore, dopo l'abbondante flusso di notizie di stampa sul presunto interesse di diversi investitori per l'istituto. Alcuni quotidiani scrivono, tra l'altro, che il gruppo Caltagirone potrebbe aver acquistato un pacchetto e ipotizzano un prossimo rafforzamento di Delfin fino al 10%.
GENERALI (MI:GASI), che secondo la stampa, sarebbe l'obiettivo finale di Delfin e altri, tiene nel terreno positivo.
In controtendenza le utilities, considerate difensive in caso di recessione e favorite da prospettive di tassi di interesse contenuti. Salgono ENEL (MI:ENEI), ITALGAS (MI:IG), TERNA (MI:TRN).
Positivo l'anticiclico CAMPARI (MI:CPRI).
ATLANTIA (MI:ATL) perde terreno tutto sommato in linea con l'indice, dopo che S&P ha tagliato il rating a 'BBB-' con outlook negativo.
MEDIASET (MI:MS) intorno ai livelli di venerdì, dopo l'annuncio, atteso da parte del mercato, che Vivendi (PA:VIV) non eserciterà il recesso. L'intervento di Peninsula, pronta ad acquistare le azioni rivenienti dall'eventuale recesso, ha di fatto disinnescato l'arma di Vivendi che, uscendo dal capitale, avrebbe potuto far naufragare il progetto di creare la holding olandese, al fine di costituire un polo televisivo europeo.
JUVENTUS (MI:JUVE) cede il 7,4% dopo l'annuncio da parte del Cda di un aumento di capitale fino a 300 milioni, nell'ambito del piano di sviluppo per gli esercizi 2019-2020 e 2023-24.