MILANO (Reuters) - Indici in modesto rialzo che proseguono la fase positiva innescata ieri dal dato sul Cpi Usa che ha fatto salire anche Wall Street, con gli investitori che sembrano sempre più convinti di una pausa nella stretta monetaria da parte della Fed.
L'S&P 500 e il Nasdaq hanno raggiunto nella notte le chiusure più alte degli ultimi 14 mesi, mentre la borsa di Tokyo stamani ha chiuso ai massimi da oltre 33 anni.
Intorno alle 9,50 l'indice Ftse Mib sale dello 0,4%.
Tra i titoli in evidenza:
Realizzi sui titoli MFE azioni A e azioni B, dopo due sedute di rally, innescato dalla morte di Silvio Berlusconi, fondatore e principale azionista attraverso la Fininvest. I titoli scendono rispettivamente del 4% e del 2,8%. Nelle precedenti sedute, il mercato ha scommesso su eventuali operazioni straordinarie che possano coinvolgere il gruppo dei media, come una fusione o cessione. Anche se un trader sottolinea che il controllo dell'azienda è di fatto blindato e la possibilità di una vendita dipende solo dai figli, non da una scalata.
Sugli altri titoli della galassia, poco mossa MONDADORI mentre MEDIOLANUM (BIT:BMED) cresce dello 0,9%. Fininvest, che detiene il 30,1% della banca, ha assicurato continuità.
Raccolta TIM (BIT:TLIT) in crescita del 2,8% sull'interesse espresso dall'AD di F2i Renato Ravanelli ad alcuni quotidiani ad affiancare il fondo Usa Kkr, la cui proposta si oppone a quella di Cdp-Macquarie, nell'acquisto della rete. Secondo Banca Akros, la notizia ha un impatto da neutrale a positivo sul titolo perché aumenta le probabilità di Kkr avendo un azionista italiano nella netco.
Banche in lieve rialzo con UNICREDIT (BIT:CRDI) e INTESA SANPAOLO (BIT:ISP) che salgono rispettivamente dello 0,6% e dello 0,2%. MPS (BIT:BMPS) sale dello 0,9% dopo i recenti ribassi legati alle nuove smentite su un interesse alla fusione da parte di Bper (BIT:EMII).
Fuori dal paniere svetta DOVALUE in salita del 7,7% all'indomani dell'annuncio di un patto parasociale fra i due principali azionisti Fortress e Bain Capital, per un totale pari al 41,85% del capitale, valutato positivamente dal mercato.
(Giancarlo Navach, editing Francesca Piscioneri)