MILANO (Reuters) - Piazza Affari sbanda, ma poi recupera terreno, unica in Europa a mantenersi al rialzo, dopo il dato dell'inflazione Usa, sopra le attese, che ha fatto cambiare rotta ai mercati azionari,rafforzando le aspettative che la Fed abbia ancora più campo libero nella politica aggressiva di rialzo di tassi con un quarto incremento di 75 punti base il mese prossimo.
In forte calo anche Wall Street con il Nasdaq che arretra del 2% circa.
Intorno alle 16,25 l'indice FTSE MIB è in rialzo dello 0,4% dopo che l'indice è arrivato a cedere fino a -1,3% post dati Usa. Volumi sottili intorno a 1,2 miliardi di euro.
Tra i titoli in evidenza:
Ben intonate le banche, con l'indice di settore in progresso dell'1,3%. Tonica Banco Bpm (BIT:BAMI) intorno a +3,1%, mentre le big UniCredit (BIT:CRDI) e Intesa (BIT:ISP) SP salgono poco sopra l'1,1%.
In decisa controtendenza MPS (BIT:BMPS), in asta di volatilità per gran parte della seduta, cede oltre il 32% a 17,36 euro . Lunedì partirà l'aumento di capitale da 2,5 miliardi dopo che la banca è riuscita finalmente ad ottenere garanzie per la sua intera sottoscrizione. I trader sottolineano che la natura iperdiluitiva dell'aumento rischia di mettere in fuga i piccoli azionisti.
Volatile Telecom Italia (BIT:TLIT), partita in netto calo su nuovi minimi storici a 0,1627 euro. Il titolo rimbalza dello 0,9% circa.
Bene il comparto delle società petrolifere in scia al rialzo del greggio: Eni (BIT:ENI) +1,1% e Tenaris (BIT:TENR) +2,6%. Vira in negativo Saipem (BIT:SPMI) a -1,4%.
Sesta seduta consecutiva negativa per Stm (EPA:STM)(-1,2%) che sconta prospettive meno rosee per il settore chip da parte delle big Usa a causa delle restrizioni all'export verso la Cina. Influisce, inoltre, anche il forte calo del Nasdaq.
Giù diversi titoli del lusso con Moncler (BIT:MONC) -3,4%, penalizzati dai timori di rallentamento dell'economia e dall'incremento di casi Covid in Cina, dove restano in vigore politiche molto restrittive che impattano su turismo e consumi. male anche Campari (BIT:CPRI) in flessione del 3,%.
(Giancarlo Navach , editing Andrea Mandalà)