Investing.com - La proposta del fondo Apollo Management per il salvataggio di Banca Carige (MI:CRGI) è stata bocciata dalle banche, le quali hanno considerato “non ricevibile le proposta” e “preteso un miglioramento delle condizioni”.
La proposta del fondo era “senza nome”, anche per questo “non valutabile” da parte del Fitd, ovvero il Fondo interbancario di tutela dei depositi, secondo quando raccontato dal Presidente Savatore Maccarone.
"Il fatto che non ci sia un nome significa che è ancora un proposito. Oggi ne riferisco perchè è opportuno farlo. La illustro, punto e basta. Non è ancora valutabile", ha spiegato Maccarone.
Il nome di Apollo, infatti, proverebbe soltanto da indiscrezioni di stampa, e sarebbe “abbastanza indefinita" l'offerta tant'è "che non è stata presa nemmeno in considerazione", ha dichiarato Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm (MI:BAMI).
Castagna, inoltre, è entrato nel merito della proposta, bocciandola completamente. “E' complicato pensare a qualcuno che entri e chieda alle banche il sacrificio per avere poi il beneficio", ha attaccato Castagna, nel giorno dopo della riunione del consiglio del Fitd.
Secondo quanto anticipato dal Sole 24 Ore, infatti, il piano “prevede che in prima battuta il bond da 320 milioni venga infatti acquistato proprio dal Fondo obbligatorio, che potrebbe poi convertirlo (con un potenziale vantaggio per gli istituti dello Schema volontario, che con il riacquisto dell'emissione andrebbero a ripianare le perdite accusate sul bond stesso, ampiamente svalutato)”.
“A quel punto”, proseguiva il quotidiano, “sempre il Fondo obbligatorio, che al momento può contare su circa 1,5 miliardi di versamenti degli istituti, potrebbe iniettare altre risorse fresche. L'obiettivo è quello di coinvolgere appunto il Fondo obbligatorio nella ricapitalizzazione della banca".
Ipotesi di partecipazione confermata anche da Maccarone, con il Fondo interbancario che potrebbe salire oltre il 51% del capitale della banca. "Quello è un problema perchè la ricapitalizzazione e la conversione integrale del bond sottoscritto dal Fondo porta a una partecipazione consistente. Potrebbe accadere. Questo crea problemi che abbiamo già esaminato altre volte, se ne è parlato", ha spiegato il presidente dello stesso Fondo interbancario.