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Carige, per Mincione partner ideali Banco Bpm, Ubi, banche smentiscono

Pubblicato 28.08.2018, 16:59
© Reuters. The Carige bank logo is seen in Rome
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di Paola Arosio e Gianluca Semeraro

MILANO (Reuters) - Raffaele Mincione, socio di Banca Carige (MI:CRGI) con il 5,4% e pronto a salire, secondo una fonte, oltre il 9,9%, indica Banco Bpm (MI:PMII) e UBI Banca (MI:UBI) come partner ideali ma dalle due banche arriva la smentita.

"Ora a un mese dall'assemblea e come ipotesi di scuola vedo le opzioni Banco Bpm e Ubi ben posizionate e affiancate. Ma esistono anche altre opzioni di mercato", dice Mincione in un'intervista a MF.

In una nota stringata Ubi ha definito "assolutamente destituita di fondamento qualsiasi ipotesi aggregativa" con Carige. Una portavoce di Banco Bpm ha smentito qualsiasi ipotesi di fusione con altri istituti.

"È anacronistico continuare a perseguire una politica stand alone, soprattutto con queste condizioni macroeconomiche", spiega Mincione a MF. "Sposo la linea della Bce, in termini di concentrazioni di mercato. Ma sono azionista e non voglio svendere. Se diventerò il presidente intenderò definire un percorso chiaro e coerente e portare a compimento un'operazione di mercato", dice.

Il banchiere indica anche Bper Banca (MI:EMII) e Credem come nomi che "possono aver senso". "Ma c'è spazio per delle sorprese", aggiunge dichiarandosi contrario invece a un'eventuale opzione straniera. "Dopo aver visto Pioneer finire in mani straniere, questa idea mi fa stare male", dice.

Un portavoce del Credem sottolinea che la banca non ha dossier aperti su aggregazioni. Nella conference call sulla semestrale lo scorso 9 agosto il direttore generale Nazzareno Gregori ha dichiarato che la banca è interessata a operazioni di crescita esterna senza rinunciare alle sue caratteristiche né correndo rischi. "Dobbiamo crescere ma non cerchiamo banche distressed", ha spiegato.

© Reuters. The Carige bank logo is seen in Rome

Il 20 settembre si terrà l'assemblea di Carige per la nomina del nuovo Cda dopo che il consiglio in carica è decaduto per le dimissioni di oltre la metà dei consiglieri sulla scia dei contrasti tra Vittorio Malacalza, primo azionista con il 24%, e l'AD Paolo Fiorentino.

Mincione, insieme agli azionisti Gabriele Volpi e Aldo Spinelli, ha presentato una sua lista -- che può contare ad oggi su circa 15% del capitale - in cui Fiorentino è indicato come AD. Malacalza invece nella sua lista propone Fabio Innocenzi, oggi market head Italia e Iberia di Ubs, come AD e Pietro Modiano come presidente. Altre due liste sono state presentate dai fondi e da Coop Liguria e Talea, che hanno quote minori.

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