Di Alessandro Albano
Investing.com - Poco più di un anno fa, gli investimenti in combustibili fossili sembravano appartenere al passato. Oggi, lo stop al gas russo e il contesto inflazionistico hanno cambiato tutto, costringendo le diverse economie a rivolgersi ai vecchi sistemi di approvvigionamento energetico a discapito della transazione "green". Il caso della sudafricana Thungela Resources (LON:TGAT) ne è una dimostrazione.
Da semplice spin-off del colosso Anglo American (LON:AAL), che ha dovuto scorporare il business del carbone per ripulire la propria immagine agli occhi degli investitori ESG, Thungela Resources (JO:TGAJ) è diventata una delle società di mining più importanti al mondo e uno dei titoli più in voga tra le quotate del FTSE 100 e della Borsa di Johannesburg.
Grazie al boom di richieste per combustili a buon mercato come il carbone, TS ha registrato un aumento dei ricavi nel primo semestre pari al +161% rispetto ad un anno prima, con un utile netto cresciuto del 4.400% a 580 milioni di dollari e un Ebitda lievitato del 783%.
"Con i vincoli di fornitura nelle principali regioni produttrici di carbone, la forte domanda di fonte energetiche ha comportato un aumento del prezzo del carbone termico a livelli senza precedenti", ha spiegato il Ceo July Ndlovu nella nota correlata ai risultati finanziari.
Secondo i dati di Argus Media, il carbone sudafricano spedito dalla Richards Bay viene scambiato a quasi $ 320 per tonnellata, rispetto ai $ 140 dello stesso periodo di un anno fa.
Parallelamente, l'aumento della materia prima ha permesso all'ex divisione di Anglo-American di annunciare un dividendo parziale di 3,68 dollari, il doppio dal prezzo iniziale di quotazione di circa £1,5 e il primo dallo sbarco in Borsa.
Quotata sia a Johannesburg che a Londra dal giugno 2021, il titolo della società vale ora 1.542 pence (area massimi storici), circa l'880% in più rispetto al valore di Ipo, con una capitalizzazione di mercato che ammonta ad circa 2,3 miliardi di dollari.
Curioso il primo giorno di scambi, quando il titolo ha perso oltre il 25% a seguito dell'attacco degli short seller, tra cui Boatman Capital, che avevano preso di mira gli accantonamenti e le passività ambientali che ammontavano a ben oltre il market cap di allora (circa 200 milioni di sterline).
Il caso di Thungela Resources è emblematico per il netto cambio di rotta degli ultimi 14 mesi, ma il rialzo dei prezzi del carbone ha interessato anche altri grandi operatori come Glencore (LON:GLEN), i quali profitti nel settore del carbone sono aumentati di circa il 900% a 8,9 miliardi di dollari nei primi sei mesi del 2022.