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Edison deciderà su investimento per gasdotto EastMed entro fine anno

Pubblicato 20.03.2023, 08:34
© Reuters. Il logo di Edison presso la sede dell'azienda a Milano.  REUTERS/Stefano Rellandini
SRG
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di Francesca Landini

MILANO (Reuters) - Dopo studi approfonditi, Edison si aspetta di sciogliere le riserve sul gasdotto EastMed-Poseidon entro la fine dell'anno.

Lo ha dichiarato a Reuters Fabrizio Mattana, Executive Vice President Gas Assets di Edison, azienda che promuove il progetto insieme alla greca Depa International Projects.

"Contiamo di prendere la final investment decision entro la fine del 2023. Con una decisione quest'anno il progetto sarebbe realizzato entro il 2027," ha detto Mattana in un'intervista a Reuters. Il gasdotto collegherebbe le risorse del bacino levantino, quindi Israele, con l'Italia e l'Europa, attraverso 2000 km di tubi con un approdo in Puglia.

Il costo stimato è circa 6 miliardi di euro e la capacità di trasporto nella prima fase sarebbe di 10 miliardi di metri cubi di gas all'anno, con la possibilità di raddoppiare a 20. Il progetto - sostenuto da Israele, Cipro e Grecia - garantirebbe forniture alternative per l'Europa, che sta abbandonando il gas russo. Inoltre, connetterebbe meglio Cipro ai suoi partner dell'Unione europea. Per questi motivi, la Commissione europea potrebbe essere interessata a finanziarlo, secondo Edison.

In base ai dati dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, nel 2021 i paesi Ue hanno comprato 155 miliardi di metri cubi di gas naturale dalla Russia, pari a circa il 45% del loro import. Il gasdotto verrebbe alimentato dai giacimenti di gas israeliani già in produzione e da altri in fase di sviluppo. Si tratta di Leviathan, Tamar e dei campi di Tanin e Karish. Questi giacimenti producono circa 28 miliardi di metri cubi all'anno, di cui circa un terzo viene esportato in Egitto e Giordania. La produzione di gas dovrebbe aumentare nei prossimi anni in tempi coerenti con lo sviluppo dell'infrastruttura.

"Se consideriamo la quota di gas non consumata a livello regionale più il quantitativo addizionale atteso dagli sviluppi di questi campi avremo 20 miliardi di metri cubi in più all'anno per almeno 20 anni che potrebbero passare attraverso il gasdotto EastMed," ha detto Mattana.

Edison intende lanciare il primo test di mercato, non vincolante, per valutare l'interesse dei produttori e degli acquirenti di gas per la capacità di trasporto subito dopo l'estate e, se l'esito sarà positivo, avviare una discussione con la Commissione europea sul funding.

"L'Europa dovrebbe avere un interesse strategico a finanziare il gasdotto. Se la Commissione finanziasse parzialmente l'opera, faciliterebbe un accordo tra venditori e compratori e ridurrebbe la tariffa del trasporto," ha detto Mattana, aggiungendo che potrebbero trovare interesse a finanziare il gasdotto anche investitori istituzionali, fondi infrastrutturali e gli operatori di rete in Italia, Grecia e Israele.

In Italia, l'operatore della rete gas Snam (BIT:SRG) ha detto la scorsa settimana che è ancora presto per pronunciarsi.

EastMed-Poseidon fa parte dell'elenco dei progetti di interesse comune dell'Ue pubblicato nel 2021. Tuttavia ha attirato anche dure critiche e Greenpeace ha recentemente chiesto a Bruxelles di non finanziarlo citando motivi sia ambientali che geopolitici.

In vista di una decisione finale sul progetto, Edison spera in un sostegno esplicito dell'Italia.

"Il nostro auspicio è che l'Italia firmi l'accordo intergovernativo che era stato siglato nel 2020 da Grecia, Israele, Cipro. Lo abbiamo chiesto pubblicamente, stiamo avendo contatti positivi con il governo," ha detto il manager, aggiungendo che EastMed sarebbe una leva per fare dell'Italia un hub del gas a livello internazionale.

© Reuters. Il logo di Edison presso la sede dell'azienda a Milano.  REUTERS/Stefano Rellandini

Il gasdotto è progettato anche per l'idrogeno.

"Qualora nei prossimi anni si sviluppasse una produzione e una domanda sufficiente, questo gasdotto potrebbe essere impiegato per sostituire il gas fossile, con Israele che fungerebbe da punto di ingresso per l'export di idrogeno verde in arrivo dai paesi del golfo verso l'Italia e l'Europa."

(Hanno collaborato Marwa Rashad, Ari Rabinovitch and Michele Kambas; editing Claudia Cristoferi)

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