ROMA (Reuters) - L'Antitrust dovrà rideterminare l'importo della multa da 93 milioni di euro inflitta lo scorso 8 gennaio al gruppo Enel (MI:ENEI) per aver abusato della propria posizione dominante nei mercati della vendita di energia elettrica in cui offrono il servizio pubblico di maggior tutela.
Lo ha stabilito con tre dispositivi di sentenza pubblicati nella tarda serata di ieri la Prima sezione del Tar del Lazio.
In particolare il Tar ha respinto il ricorso di Enel e ha accolto in parte i ricorsi delle due altre società del gruppo, Enel Energia e Servizio Elettrico Nazionale, disponendo che -- si legge nei dispositivi relativi ai ricorsi delle due società -- "l'Agcm ricalcoli la sanzione sulla base dei parametri specifici di cui al penultimo capo della motivazione".
La multa da 93 milioni di euro era stata irrogata in solido dall'Antitrust a Enel, Enel Energia e Servizio Elettrico Nazionale. La ragione per la quale il Tar ha respinto il ricorso della capogruppo Enel e accolto in parte quelli di Enel Energia e Servizio Elettrico Nazionale, spiega a Reuters una fonte legale, è che Enel, in qualità di capogruppo, risponde solo a titolo di parental liability.
Per questo motivo Enel nel suo ricorso non aveva chiesto la riduzione della multa, riduzione richiesta invece dalle altre due società del gruppo e accolta dal Tar.
Le motivazioni delle sentenze saranno pubblicate entro i prossimi trenta giorni, quando sarà resa nota anche la decisione sull'analogo ricorso presentato da Acea (MI:ACE), i cui legali, nell'udienza che si è svolta mercoledì scorso, non hanno chiesto la pubblicazione anticipata del dispositivo della sentenza.