di Giuseppe Fonte e Stephen Jewkes e Elvira Pollina
ROMA/MILANO (Reuters) - Enel (MI:ENEI) è vicina a raggiungere un accordo per vendere la propria quota nell'operatore di banda larga Open Fiber al fondo australiano Macquarie e a Cassa Depositi e Prestiti (Cdp).
Lo hanno riferito a Reuters tre fonti vicine alla situazione.
Con le trattative nella fase più cruciale dato l'approssimarsi del decisivo cda di Enel in agenda il 23 novembre, il governo sta aumentando la pressione sulle due parti per accelerare i piani di creazione di un operatore nazionale di banda larga, secondo quanto riferito dalle fonti, che hanno richiesto di restare anonime.
Roma vuole che Telecom Italia (MI:TLIT) fonda la sua rete con Open Fiber, controllata congiuntamente da Enel e Cdp.
Macquarie ha presentato un'offerta vincolante per tutta o parte della partecipazione del 50% di Enel in Open Fiber, valutando l'operatore di banda larga oltre 7 miliardi di euro compreso il debito.
Tuttavia, secondo alcune fonti, Roma avrebbe sollecitato il fondo ad acquistare meno del 50%, in modo che Cdp possa assumere il controllo e garantire che la roadmap del governo sia rispettata.
Cdp ha diritto di prelazione sulla partecipazione Enel in caso di cessione della quota da parte dell'utility.
Enel punta ad annunciare l'uscita da Open Fiber già questo mese, ha detto una delle fonti, aggiungendo che Cdp ha chiesto di aumentare la propria partecipazione al 60% con l'acquisizione del restante 40% da parte di Macquarie.
Macquarie ha offerto a Cdp il diritto di nominare sia il presidente che l'amministratore delegato, ha riferito la fonte.
Secondo una seconda fonte, Enel potrebbe approvare la vendita della quota a Macquarie il 23 novembre, il giorno prima della presentazione al mercato da parte dell'amministratore delegato Francesco Starace del nuovo piano industriale della utility. L'accordo con Cdp, tuttavia, potrebbe essere finalizzato in una fase successiva.
Le fonti hanno sottolineato che i colloqui sono ancora in corso e potrebbero riservare sorprese.
Nessun commento da Macquarie, Enel e Cdp.
Enel non ha sottoscritto il Memorandum of Understanding ratificato da Tim e Cdp in agosto, che stabilisce una piano per la creazione di una rete unica a banda larga.
Tim ha detto di voler mantenere il controllo di maggioranza di qualsiasi rete unica, ma Starace insiste che qualsiasi rete di questo tipo dovrebbe rimanere fuori dal controllo di un operatore integrato verticalmente con consistenti attività retail.
Il governo desidera assicurarsi che la rete sia indipendente da Tim, aperta allo stesso modo a tutti gli operatori e, soprattutto, accettabile per le autorità di regolamentazione.
(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi)