Di Mauro Speranza
Investing.com – Confermato nel ruolo di amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi e nominato Luisa Calvosa presidente, alla fine delle trattative all'interno del governo che hanno coinvolti diversi vertici delle partecipate dallo Stato.
Il nome di Descalzi, dunque, verrà riproposto all'assemblea dei soci Eni nonostante il suo nome sia coinvolto in diverse vicende giudiziarie. In particolare, Descalzi è sotto processo a Milano insieme all'ex ad Paolo Scaroni e Luigi Bisignani per la presunta tangente Eni che avrebbe pagato nel 2011 in Nigeria per un totale di un miliardo d 92 milioni di dollari, quando all'epoca occupava il ruolo di vice di Scaroni.
Inoltre, su Descalzi pende anche l'accusa di conflitto di interesse per appalti affidati dall'Eni nel periodo 2007-2018 in Congo a società riconducibili alla moglie dell'ad dell'Eni, Marie Magdelene Ingoba, per un totale di 300 milioni di dollari di giro d'affari.
Tra le altre società facenti riferimento al governo, Guido Bastianini, sarà il nuovo amministratore delegato di Banca Mps (MI:BMPS) all’interno della lista che il Tesoro presenterà all’assemblea del 18 maggio. Il suo nome era emerso nelle ultime ore come il favorito in una rosa di candidati.
Inoltre, all’Enel conferma per Francesco Starace quale ad e Michele Crisostomo presidente; a Poste Italiane (MI:PST) Matteo Del Fante resta ad e Maria Bianca Farina presidente. A Leonardo (MI:LDOF) confermato Alessandro Profumo mentre Luciano Carta subentra al presidente Gianni De Gennaro; a Terna (MI:TRN) Stefano Donnarumma ad (da Acea (MI:ACE)) e Valentina Bosetti presidente; all’Enav Paolo Simioni (ex Atac), Francesca Isgrò presidente.
Giornata negativa per Eni a Piazza Affari
A Piazza Affari, intanto, il titolo ENI (MI:ENI) cede oltre il 3% con le azioni che scendono a 8,313 euro, mentre prosegue il calo del petrolio. Il greggio con consegna a maggio e in scadenza domani ha aggiornato i nuovi minimi da 21 anni, portandosi sotto i 15 dollari al barile, mentre il WTI con consegna a giugno supera i 23 dollari.
La motivazione è tecnica: a causa del lockdown che ha notevolmente ridotto la richiesta di greggio in tutto il mondo, negli States la capacità di stoccaggio del petrolio ha raggiunto il limite, tanto è vero che il Dipartimento dell'Energia sta addirittura considerando di pagare i produttori per non estrarre petrolio
Eni attesa alla prova degli utili
Il prossimo 24 aprile Eni pubblicherà i conti del primo trimestre, in piena emergenza coronavirus. “Ci attendiamo un primo trimestre 2020 in deciso indebolimento, principalmente dovuto al calo dei prezzi degli idrocarburi”, affermano gli analisti di Equita, che hanno inoltre messo in conto un calo della produzione dell'1% su base annua per la discesa dei volumi in Libia, Italia e per la vendita dell'Ecuador.
“Ci attendiamo, inoltre, una imposizione fiscale in crescita dato l'indebolimento dei prezzi del greggio e del gas”, aggiungono questi esperti, secondo i quali l'ebitda adjusted del gruppo nei primi tre mesi dell'anno ha accusato un calo del 48% a 1,2 miliardi e il risultato netto si è attestato a 294 milioni, in ribasso del 70%.
Equita ha deciso di dare una sforbiciata alle previsioni di utile per azioni di Eni dell'intero 2020 del 2%. Nonostante questo la sim ha confermato la raccomandazione d 'Buy' sulle azioni di Eni, stimando un target di prezzo a 12 euro. “Riteniamo che il titolo sconti un prezzo del greggio di lungo periodo di 35-40 dollari al barile”, hanno spiegato gli esperti.
Infine, fra le altre raccomandazioni di Borsa, gli analisti di Jefferies hanno tagliato Eni da buy a hold con target price di 8,05 euro.