🚀 ProPicks IA ritorno del 34,9%Leggi di più

Exor prima azienda italiana, tra le prime venti tanta energia e stato

Pubblicato 25.10.2016, 15:16
© Reuters.  Exor prima azienda italiana, tra le prime venti tanta energia e stato
TLIT
-
STLAM
-
VOD
-
LDOF
-
ENEI
-
ENI
-
MDBI
-
SPMI
-
LUX
-
EXOR
-
MONC
-
PST
-

MILANO (Reuters) - L'Italia si appresta a perdere il maggiore gruppo industriale ed è probabile che si ritroverà l'anno prossimo con una graduatoria delle principali aziende dell'industria e dei servizi dominata dal settore energetico e dai gruppi a controllo pubblico.

E' la fotografia scattata dal report dell'area studi di Mediobanca (MI:MDBI).

La classifica delle prime venti società industriali e di servizi per fatturato, relativa ai bilanci 2015, vede in vetta Exor (MI:EXOR), con 133,4 miliardi. Ma la holding che controlla Fiat Chrysler (MI:FCHA) a partire dal bilancio 2016 lascerà la graduatoria, avendo spostato la sede legale in Olanda.

Di conseguenza, è prevedibile che al primo posto, nella prossima edizione, vi sarà Enel (MI:ENEI) (fatturato di 74 miliardi nel 2015). Eni (MI:ENI) (67,7 miliardi) si appresta a riconsolidare Versalis, dopo la mancata cessione della controllata nella chimica, salirà al secondo posto. Seguono, nella graduatoria, Gestore dei Servizi Energetici (30,6 miliardi), Telecom Italia (MI:TLIT) (19,4 miliardi), Leonardo Finmeccanica (MI:LDOF) (13 miliardi), Saipem (MI:SPMI) (11,5 miliardi), Edizione (11,4 miliardi), Edison (11,1 miliardi), Esso Italiana (9,1 miliardi) e Luxottica (MI:LUX) (8,8 miliardi).

Interessante il caso di Poste Italiane (MI:PST), che, con 8,8 miliardi, occupa la dodicesima posizione; se, però, si sommassero i premi assicurativi (18,2 miliardi), il gruppo guidato da Francesco Caio occuperebbe la quinta piazza. Da notare che Poste Vita è il secondo polo assicurativo italiano e Banco Posta è l'ottava banca per provvista da clientela (45,5 miliardi).

Nelle prime venti società vi è un solo nuovo ingresso rispetto all'anno scorso, ovvero Parmalat, diciottesima, e una sola uscita, Vodafone (LON:VOD). Sette delle prime venti appartengono al settore energetico, sette gruppi sono controllati dallo stato.

Exor è in testa anche alla classifica per numero di dipendenti (oltre 303.000) e per debiti finanziari (57,3 miliardi).

Guardando all'ultima riga di bilancio, Enel, con 2,196 miliardi, vince il premio di regina degli utili, mentre Eni, con una perdita di 8,783 miliardi, si aggiudica lo scettro, poco ambito, di leader del rosso.

Tornando al fatturato, le graduatorie settoriali vedono Prada (3,5 miliardi) primeggiare nell'abbigliamento e pelletteria, davanti a Giorgio Armani (2,7 miliardi) e Calzedonia (2 miliardi). Scontato il trionfo di Fca Italy tra le auto (22,8 miliardi), mentre Parmalat prevale nell'alimentare con 6,4 miliardi.

Mediobanca ha dedicato un approfondimento alle aziende cosiddette dinamiche, ovvero quelle che hanno maggiormente incrementato il fatturato nel 2015. Tra le società junior, con fatturato tra 50 e 355 milioni e meno di 500 dipendenti, il report segnala A&T Europe (piscine), Moleskine, Coveme (film di poliestere) e Indel B (accessori per hotel).

La classifica delle aziende dinamiche senior (fatturato tra 355 milioni e 3 miliardi) vede prevalere Tozzi Holding (energia), seguita da Tesmec, Industrie De Nora, Ceit Impianti (telecomunicazioni), Interpump, Giulio Fiocchi (munizioni), Ima, Furla, Ilcam (porte), Pro-Gest (packaging), Cigierre (ristoranti) e Moncler (MI:MONC).

Ultimi commenti

Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.