NEW YORK/LONDRA (Reuters) - Il dollaro si avvia verso la seconda settimana di guadagni, con il lieve rialzo dei tassi in Giappone che non riesce a frenare l'ascesa del biglietto verde, mentre l'inaspettato taglio dei tassi in Svizzera evidenzia il divario nella politica monetaria tra la Federal Reserve e le altre banche centrali.
La settimana ha visto un cambio nella politica monetaria globale: la Banca nazionale svizzera (Bns) e le banche centrali dei Paesi in via di sviluppo hanno tagliato i tassi o hanno manifestato l'intenzione di farlo ed è probabile che a giugno arrivi una mossa della Banca centrale europea.
La Fed da parte sua ha lasciato i tassi invariati e ha mantenuto le previsioni di tre tagli entro la fine dell'anno, ma ha anche detto che non inizierà a muoversi finché non avrà maggiore fiducia che l'inflazione stia scendendo in modo sostenibile verso il target del 2%.
Il franco svizzero, la valuta del G10 con la migliore performance del 2023, ha perso circa l'1,5% di valore contro il dollaro questa settimana e circa il 6,6% fino a questo momento dell'anno.
Intorno alle 15,50, l'indice del dollaro è in aumento dello 0,9%, mentre il dollaro si indebolisce dello 0,3% rispetto allo yen giapponese, a 151,21 per dollaro.
Il cambio euro/yen ha toccato questa settimana il massimo dal 2008 a 165,37 e l'australiano 'Aussie' ha superato i 100 yen per la prima volta dal 2014.
Con il dollaro in salita, l'euro ha toccato un minimo di tre settimane. Nell'ultimo scambio è in calo dello 0,4% a 1,0817 dollari.
La sterlina perde lo 0,4% a 1,260 dollari, dopo il calo dell'1% di ieri, quando la Banca d'Inghilterra ha lasciato invariati i tassi d'interesse, questa volta sostenuta dai due membri 'hawkish' del comitato che avevano precedentemente votato per un rialzo.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Antonella Cinelli)