Di Mauro Speranza
Investing.com – Prosegue la giornata di forte sell off sui mercati, nel giorno successivo alla decisione improvvisa della Fed di tagliare di 1 punto il tasso di interesse, ora sceso tra 0 e 0,5%, ai minimi dal 2005 e dare il via al programma di acquisti di titoli per un totale i 700 miliardi di dollari.
La decisione del taglio dei tassi segue quella altrettanto improvvisa di un paio di settimane fa, e l'ultima volta che le modifiche della politica monetaria da parte della Fed al di fuori di una riunione programmata risale alla grande crisi finanziaria seguita al fallimento di Lehman Brother.
La mossa della Fed è stata accompagnata anche da altre banche centrali quali la Bank of Canada, la Bank of England, la Bank of Japan, la Bce e la Swiss National Bank, con l’obiettivo di aumentare la liquidità nel sistema, per permettere all’economia di continuare a funzionare. E’ una delle lezioni dell’ultima crisi: agire subito e in modo concertato, rafforza l’impatto delle decisioni prese.
Il crollo delle borse e la decisione dell'Esma
In Europa, intanto, i mercati non hanno accolto con favore la decisione della Fed, aumentando le preoccupazioni soprattutto per i bancari, attesi da un periodo di forti pressioni con tassi zero a lungo e rischio di una recessione globale.
Per cercare di sostenere le borse, l'Esma, ovvero l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati che ha il compito di sorvegliare il mercato finanziario europeo, ha deciso di esercitare i suoi poteri in tema di vendite.
L'Autorità non ha deciso il divieto di short selling, ma a partire da oggi ha ridotto allo 0,1% la soglia che fa scattare l'obbligo di comunicazione alle autorità nazionali delle posizioni nette corte (pnc) rispetto al precedente 0,2%.
Inoltre, il comunicato diffuso dall'Esma ribadisce quanto già affermato nel comunicato di mercoledì scorso e cioè che “l’Esma è pronta ad esercitare tutti i suoi poteri per far fronte all’attuale situazione di turbolenza sui mercati finanziari”.
A Milano, intanto, il Ftse Mib cede oltre il 9%, con tutti i titoli che scambiano in rosso. Tra i peggiori troviamo STM (PA:STM) e Fiat (MI:FCHA) con un crollo del 17%, con Fca che ha comunicato la chiusura di diversi stabilimenti in Europa.
Particolarmente colpite le banche, testimoniato dal -11% del FTSE Italia All Share Banks, tra cui troviamo Bper Banca (MI:EMII) e Unicredit (MI:CRDI) le più colpite con un -15%.