Di Laura Sanchez
Investing.com - Con l'Euro Stoxx 50 che iniziato la settimana ampiamente in positivo, tra pochi giorni verranno resi noti importanti dati macroeconomici come l'inflazione dell'Eurozona, il rapporto sull'occupazione non agricola Usa, e l'Indice prezzi PCE - termometro preferito dalla Fed per misurare l'andamento dei prezzi -.
“In circostanze normali (questi dati) avrebbero avuto molta influenza sull'andamento dei mercati, ma non ora. L'invasione dell'Ucraina guida il sentiment. Il resto è accessorio, a parte i tassi di interesse”, hanno scritto in una nota gli analisti della banca spagnola Bankinter (MC:BKT).
"Poiché il deterioramento della macroeconomia europea è imminente, le banche centrali hanno fretta di alzare i tassi prima che questo venga percepito dagli operatori, perché in un contesto economico più vulnerabile non potranno difendersi facilmente dai rialzi dei tassi".
“La profondità e la velocità degli aumenti dei tassi, non ancora prezzati correttamente, e l'evoluzione della guerra, guidano il mercato. L'esito della guerra non sarà rapido (pensiamo ad una guerra di logoramento), ma gli aumenti dei tassi lo saranno. Questo cambierà progressivamente il contesto, dandogli il tempo di reagire. Il mercato non ha scontato ancora questo cambiamento”, affermano gli esperti spagnoli.
“Il cambiamento sarà progressivo, non immediato. Dipenderà dalla crescita economica, dall'andamento dell'inflazione e dai discutibili utili aziendali. Questo, insieme a tassi di interesse più elevati, potrebbe portare non a valutazioni più generose, ma inferiori. I mercati azionari non lo hanno ancora scontato, ma le valutazioni di società e indici verranno aggiornate per tutto aprile e maggio... e quindi la loro reazione potrebbe essere meno accomodante”, avverte Bankinter.
Secondo Bano Renta 4 (MC:RTA4), "sebbene i conflitti geopolitici siano solitamente opportunità di acquisto, a meno che non portino a una recessione, la prudenza prevale dopo aver recuperato i livelli pre-invasione e in assenza di una maggiore visibilità degli effetti della guerra".
Per questi esperti, con i principali indici europei che hanno recuperato i livelli del 23 febbraio dopo aver registrato rivalutazioni del +15% dai minimi del 7 marzo, l'andamento dei mercati azionari dipenderà prevedibilmente da due variabili:
1) Se le trattative Russia-Ucraina dovessero andare avanti, un possibile ulteriore impulso ai mercati azionari, seppur con impatti macroeconomici ancora incerti, potrebbe limitare apprezzamenti aggiuntivi sostenuti, con possibile derating di breve termine per mancanza di visibilità;
2) Al contrario, la mancanza di progressi nei negoziati di pace potrebbe portare i mercati a qualche presa di profitto, soprattutto in un contesto monetario più “falco” e con qualche impatto sull'EPS.