Di Alessandro Albano
Investing.com - Non sono state solo le banche regionali come PacWest Bancorp (NASDAQ:PACW) a finire sotto la tempesta di vendite nella seduta di martedì a Wall Street.
Icahn Enterprises (NASDAQ:IEP), la holding che fa capo allo storico investitore Carl Icahn, ha perso oltre il 20% in Borsa (circa 10 miliardi di dollari di capitalizzazione) dopo la società di ricerca Hindeburg Research ha pubblicato quella che viene definita come una "short call" contro la società d'investimento.
Hindenburg, che ricordiamo essere l'autore dello short contro il tycoon indiano Gutan Adani, ha scritto nel report di aver trovato "prove di valutazioni gonfiate" su alcuni degli asset del portafoglio di Icahn, accusato di aver utilizzato il denaro raccolto dai nuovi investitori per pagare "i dividendi ai vecchi investitori".
Icahn ha commesso, si legge nel report, “il classico errore di assumere una leva finanziaria eccessiva a fronte di perdite sostenute: una combinazione pericolosa che raramente finisce bene”.
Secondo Hindenburg, alcuni degli asset della holding di Icahn "sono gonfiate di oltre il 75%”, con il titolo che viene scambiato "con un sovrapprezzo del 218% rispetto al suo ultimo valore patrimoniale netto (NAV)".
La risposta dell'investitore
"Riteniamo che il report di Hindenburg Research sia finalizzato esclusivamente a generare profitti sulla posizione corta aperta da Hindenburg a spese degli investitori a lungo termine di Icahn Enterprises", ha risposto in una nota lo stesso Carl Icahn, precisando che la società opera "con circa 2 miliardi di dollari di liquidità".
Icahn ha poi aggiunto: "Continuiamo a credere che l'attivismo sia il miglior modo per investire e i miei investimenti negli ultimi 25 anni lo hanno ampiamente dimostrato. Mettiamo regolarmente in pratica i nostri principi di attivismo nelle nostre società controllate e nelle posizioni di minoranza detenute nel nostro segmento di investimento, e attualmente abbiamo rappresentanti in 14 consigli di amministrazione di società pubbliche. Inoltre, crediamo fermamente nella copertura delle nostre posizioni per mitigare il rischio, soprattutto nei mercati in cui ci troviamo oggi".