Gli strateghi finanziari di Wells Fargo hanno dichiarato mercoledì che le valutazioni dell'indice S&P 500 appaiono "elevate in base a vari parametri di riferimento", tra cui il comunemente utilizzato rapporto prezzo/utili (P/E).
Tuttavia, secondo gli analisti, ciò non implica che i prezzi delle azioni non possano aumentare ulteriormente.
Nella loro analisi, gli strateghi hanno confrontato le attuali valutazioni dei titoli con quelle dell'apice del boom del settore tecnologico nel marzo 2000, notando una differenza significativa nel calibro delle società che guidano l'attuale aumento del mercato rispetto a quel periodo.
Attualmente, le aziende in prima linea nel rialzo del mercato si distinguono per una sostanziale crescita dei ricavi e degli utili, per una solida posizione finanziaria e per livelli di indebitamento gestibili.
"Il rapporto prezzo/utile non è un indicatore di tempismo del mercato. Le azioni hanno un prezzo elevato, ma potrebbero salire ancora. Prevediamo maggiori fluttuazioni di mercato nei prossimi periodi, che potrebbero offrire l'opportunità di acquistare titoli a valutazioni più interessanti", hanno riferito gli analisti.
Hanno sottolineato che l'SPX è attualmente valutato a un P/E di 22,4 volte, sulla base di una previsione di utili per azione (EPS) di 230 dollari per l'anno 2024. Ciò contrasta con un P/E di 27 volte al culmine del boom del mercato nel marzo 2000.
Gli strateghi hanno raccomandato agli investitori di diminuire gli investimenti in settori considerati sopravvalutati, come Information Technology, Communication Services e Consumer Discretionary, e di spostarli in settori come Industrials, Energy, Materials e Health Care, che Wells Fargo giudica "favorevoli".
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