Investing.com - Si capisce che è arrivato il momento decisivo per la Brexit quando Greggs comincia a far scorte di burro.
La catena di prodotti da forno e panini che è diventata di culto nel Regno Unito stamane ha annunciato che si sta “preparando al potenziale impatto dell’uscita della nazione dall’Unione Europea aumentando le scorte di ingredienti chiave ed attrezzature che potrebbero essere colpite dall’interruzione dei flussi di prodotti nel Regno Unito”.
Greggs è un microcosmo del problema del confine irlandese che rappresenta proprio il centro del fallimento di rompere l’impasse sulla Brexit. Greggs ha bisogno di importare latte e burro dall’Irlanda per i suoi dolci e le sue bevande. Di fronte al deprezzamento della sterlina contro l’euro dal 2016 ed ai nuovi costi amministrativi derivanti dai cambiamenti doganali dovuti alla Brexit, avrà uno scarso margine di manovra per trasferire gli aumenti dei prezzi su una clientela che ha un potere di acquisto limitato.
L’aggiornamento della compagnia ha rivelato inoltre che l’entusiasmo per la sua versione vegana dei tipici sausage roll, un’eco britannica della seguitissima IPO di Beyond Meat (NASDAQ:BYND) all’inizio dell’anno, si sta in parte spegnendo. La crescita delle vendite è rallentata al 12,4% nel terzo trimestre, in calo da oltre il 15% dell’inizio dell’anno, mentre la crescita delle vendite su base comparabile è scesa al 9,4% da più dell’11%. Questi dati saranno persino peggiori nell’ultimo trimestre, per via del confronto con quelli ottimi dell’anno prima.
La gestione è diventata conservatrice con l’economia che è rallentata quest’anno sotto il peso delle varie scadenze della Brexit. Greggs ora prevede solo 90 aperture di punti vendita quest’anno, in calo dalle 100 che aveva stimato tre mesi fa. Ha ribadito i costanti timori per le pressioni sia sulla produzione alimentare che sui costi del lavoro.
Il titolo della compagnia crolla del 6,6% dopo l’aggiornamento di questa mattina, sebbene fosse prevista una correzione dopo l’impennata del 60% dall’inizio dell’anno ed è ancora uno dei titoli con la performance migliore del settore in Europa quest’anno, piazzandosi meglio dei produttori di birra AB Inbev e Carlsberg e di colossi difensivi come Nestle ed Unilever (LON:ULVR).
Intanto, gli indici europei cedono parte dei precedenti guadagni questa mattina, sulla scia di una raffica di indici dei direttori acquisti deprimenti che hanno messo in evidenza le prospettive a breve termine cupe per l’economia della regione, facendo passare in secondo piano i vantaggi di un euro ed una sterlina ancora più economici. L’indice Stoxx 600 scende dello 0,2% alle 5:15 ET, mentre il FTSE 100 va giù dello 0,1% ed il tedesco DAX rimane di fatto invariato.