Investing.com – Il rally del prezzo del greggio sta attirando gli acquisti sui titoli petroliferi in Europa, Italia compresa.
A Milano, infatti, l’indice del settore FTSE Italia All Share Oil & Gas guadagna l’1,69% nonostante il debole inizio di settimana del Ftse Mib, addirittura negativo (-0,50%).
I titoli petrolieri sono in testa alle blue chips di Piazza Affari, con Tenaris (MI:TENR), Eni (MI:ENI) e Saipem (MI:SPMI) che guadagnano intorno al 2%, tra i pochi in verde.
Fuori dall’Italia, guadagna oltre il 3% BP (LON:BP), seguita da Royal Dutch Shell (AS:RDSa) e Total (PA:TOTF) che aggiungono un 2%. Dall'altro lato dell'Atlantico, il pre-market USA di Chevron Corp (NYSE:CVX) è iniziato con un +3,51%.
I prezzi del petrolio non accennano a scendere, testimoniato dalla corsa del greggio (+7,60%) e del Brent (+8,54%).
Nella notte un attacco tramite droni ad un importante sito di Aramco in Arabia Saudita aveva provocato la sparizione del 5% delle forniture mondiali e, secondo fonti di Bloomberg, se i flussi regolari potrebbero impiegare soli pochi giorni, la capacità produttiva necessiterebbe settimane.
L’attacco era stato rivendtiato dai ribelli houthi dello Yemen, mentre Donald Trump aveva incolpato l’Iran, per poi specificare di non voler incontrare il paese “senza condizioni”.
Il tweet di Donal Trump entrava in contrasto con dei video diffusi in internet dove il Segretario di Stato, Mike Pompeo, affermava il contrario.