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INSIGHT - Ai vertici delle banche europee è ancora un mondo di uomini

Pubblicato 08.03.2022, 10:35
Aggiornato 08.03.2022, 10:37
© Reuters. Diversi lavoratori in un ufficio della City of London durante la notte. REUTERS/Mary Turner

di Brenna Hughes Neghaiwi e Tom Sims

ZURIGO/FRANCOFORTE (Reuters) - Le donne sono ancora una rara presenza ai vertici delle principali banche europee.

Nel corso degli ultimi due anni, i 25 più grandi istituti in termini di attivi hanno visto cambiare 22 tra amministratori delegati e presidenti, inclusi gli annunci per future nomine, secondo un'analisi condotta da Reuters sui ruoli più alti del settore. Ventuno posizioni sulle 22 degli annunci, sono state alla fine ricoperte da uomini.

Solo una banca - la britannica NatWest - ha una donna come AD, mentre altri due istituti - Santander (MC:SAN) in Spagna e Rabobank in Olanda - hanno una donna che presiede il consiglio di amministrazione.

"Tim (MI:TLIT) se ne va, quindi chi assomiglia a Tim?", chiede Claire Godding, ex responsabile diversity per Bnp Paribas (PA:BNPP) in Belgio, che cita i pregiudizi inconsci tra i primi responsabili di queste scelte.

"Di solito non è una Sarah".

L'analisi, pubblicata nella Giornata internazionale della donna, fornisce solo una panoramica del settore, eppure indica quanta strada devono percorrere le banche per raggiungere la parità di genere ai loro vertici.

La ricerca suggerisce che, anche se l'Europa sta facendo passi avanti nella diversificazione dei top manager aziendali, è ancora indietro rispetto a Wall Street, in un ambito che potrebbe un vantaggio competitivo.

Alcuni degli ostacoli al cambiamento ruotano attorno alla cultura intangibile del lavoro in istituzioni dominate a lungo da uomini, come la preferenza per il personale che resta per fare straordinari, secondo quanto emerso da interviste con oltre due dozzine di specialisti - tra cui alti dirigenti, membri di cda, investitori e accademici.

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C'è un maggior grado di diversità all'interno dei più ampi team di vertice delle banche europee, che tipicamente sono composti da circa 10-20 top manager che riportano al Ceo.

L'analisi mostra che le donne rappresentano il 25% in queste squadre di top executive. Eppure gli istituti europei sono un passo indietro rispetto alle otto banche statunitensi con una maggior portata globale - tra cui JPMorgan e Citigroup (NYSE:C) - dove la proporzione in media è intorno al 30%.

I dati, raccolti da Reuters all'inizio di febbraio, non riflettono nomine ancora in attesa di essere ratificate che potrebbero modificare i risultati sulla diversità di genere di diversi istituti. Alcune banche hanno detto di avere già programmato la nomina di donne come dirigenti di rilievo per i prossimi mesi.

Nel settore bancario europeo, il ruolo esecutivo più comune tra le donne è quello di Responsabile delle risorse umane, un incarico che secondo gli esperti del settore tipicamente non richiede l'esperienza operativa che potrebbe poi portare a una futura promozione come Ceo o presidente.

'CAMBIARE MENTALITA IN BANCA'

Andrea Orcel, AD di Unicredit (MI:CRDI), ha detto a Reuters che le banche devono cambiare mentalità.

"Dobbiamo prendere seriamente questo impegno, riconoscendo che il progresso significativo non viene dalle quote ma dallo stabilire un cambiamento fondamentale nella cultura all'interno delle nostre attività", ha detto.

Elena Carletti, professoressa di Finanza presso l'Università Bocconi e membro del board di UniCredit dal 2019, ritiene che il cambiamento significativo può avvenire rapidamente se c'è la volontà, citando i progressi del secondo istituto italiano sotto la guida di Orcel e del presidente Pier Carlo Padoan, entrambi nominati lo scorso anno.

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Su 25 banche analizzate da Reuters, UniCredit ha visto la migliore progressione dal 2019 nell'ambito dell'alta dirigenza del gruppo, portando la rappresentazione femminile dal 4% al 40%.

Carletti ha detto che quasi metà dei manager a diretto riporto del Ceo sono donne, rispetto all'unica manager durante la precedente amministrazione.

"Il cambiamento è stato drastico, e lo si può sentire all'interno della banca", ha aggiunto.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)

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