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Intesa-Ubi, operazione suona sveglia per banche italiane

Pubblicato 31.07.2020, 16:09
© Reuters. Sede di UBI banca a Brescia

MILANO (Reuters) - La conquista di Ubi Banca (MI:UBI) da parte di Intesa Sanpaolo (MI:ISP) si è rivelata un'onda d'urto destinata ad avere ripercussioni profonde sul sistema bancario italiano.

L'offerta non concordata, la più grande operazione bancaria in Europa dell'ultimo decennio, potrebbe dare l'innesco a ulteriori operazioni in un settore ancora frammentato che dovrà fare i conti con le perdite causate dalla pandemia, che si sommano alle difficoltà esistenti a causa di tassi di interesse negativi e la necessità di adattarsi a un mondo digitale in rapido cambiamento.

Gli analisti vedono una spinta ulteriore nel sostegno a operazioni di consolidamento da parte della Banca centrale europea e la possibilità offerta di contabilizzare come utile il "badwill" derivante dal gap tra prezzo e valore netto contabile.

Secondo un banchiere che chiede l'anonimato "l'offerta di Intesa ha inaugurato una nuova fase: adesso sappiamo che le operazioni ostili non sono solo possibili ma possono anche avere successo".

Ciò che non è chiaro è chi si muoverà.

Aggiudicandosi il player medio più in salute, Intesa ha eliminato la banca candidata a guidare il consolidamento tra gli istituti medio-piccoli, quelli maggiormente minacciati dalle sfide che incombono sul settore.

Ieri Alberto Nagel, numero uno di Mediobanca (MI:MDBI), chief financial adviser di Intesa su Ubi, ha detto che i colloqui si stanno già intensificando in un quadro che vede gli AD sforzarsi di prendere posizione in vista di potenziali scenari di M&A.

Gli analisti di Citi prevedono un Rote di appena il 2% per le banche italiane quest'anno, con solo "alcuni segni di ripresa" nel 2021-2022.

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"Il sistema bancario italiano deve voltare pagina dalla redditività sotto la media dell'ultimo decennio", osserva Marco Troiano, direttore esecutivo di Scope Rating.

IL GRANDE PASSO

Il candidato più ovvio a prendere l'iniziativa è Banco Bpm (MI:BAMI), terza banca italiana costituita tre anni fa con la fusione di Banca Popolare di Milano e Banco Popolare .

Radicato in un nord dove la dominanza di Intesa-Ubi si farà sempre più sentire, Banco Bpm (MI:PMII), secondo quanto riferito a Reuters da fonti vicine alla situazione, è visto dal Tesoro italiano come il possibile acquirente del Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS), l'eterno anello debole del sistema bancario per il 68% di proprietà dello stato.

Banco Bpm ha più volte seccamente smentito qualsiasi interesse in merito. Ma banchieri fanno notare che il suo radicamento lombardo e margini di taglio dei costi lo rendono una preda appetibile, anche per le francesi Credit Agricole (PA:CAGR), accreditata di un interesse per Ubi, o Bnp Paribas (PA:BNPP).

Una fonte vicina alla situazione riferisce che timori di mire francesi per Banco Bpm hanno allarmato alcuni degli azionisti italiani dell'istituto, che vedrebbero con favore nozze con UniCredit (MI:CRDI) in un deal che replichi l'accordo Ubi-Intesa.

Una seconda fonte conferma il supporto per un tale scenario da parte di fondazioni azioniste.

Ma UniCredit, sotto l'AD Jean Pierre Mustier, negli ultimi anni ha ridotto l'esposizione all'Italia impegnandosi anche in una strategia di alleggerimento del portafoglio Btp.

Mustier esclude categoricamente l'M&A ma secondo la prima fonte la strategia della banca potrebbe cambiare se il banchiere francese, che quest'anno era stato candidato a guidare Hsbc, lasciasse dopo aver completato il rilancio dell'istituto.

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Il deal Intesa-Ubi è inoltre destinato a rafforzare il ruolo di Bper Banca (MI:EMII), che sta acquistando 532 filiali dal nuovo gruppo per consentire a Intesa di ottenere il via libera dell'antitrust.

Bper, sostenuta dal principale azionista UnipolSai (MI:US), era in trattative per una fusione con Ubi solo poche settimane prima che Intesa presentasse l'offerta.

L'AD di Bper Alessandro Vandelli ha affermato che il gruppo punta a svolgere un ruolo attivo nel consolidamento bancario una volta che avrà integrato le filiali acquistate da Intesa.

Nessun commento dai rappresentanti di Banco Bpm, UniCredit, Credit Agricole e Bnp Paribas.

Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia.

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, camilla.caraccio@thomsonreuters.com, +48587721396)

Ultimi commenti

ma cosa mi dite delle piccole credem e banco desio...
non credo che dopo anni di dualismo UNICREDIT LASCI A ISP la possibilita' di poter primeggiare da sola senza dare battaglia sarebbe come ti rare i remi in barca penso ad un imminente rilancio
👍👍👍
La mossa di Intesa è una mossa lungimirante. Hanno comprato una banca sana e adesso lasciano la polpetta indigesta (MPS) alle altre. Unicredit farebbe bene a lanciarsi verso banco BPM o BPER.
Ormai è troppo tardi, hanno tolto dal mercato la più grande tra le banche medie. Anche se quelle rimaste si aggregassero ne uscirebbe sempre una banca troppo piccola per competere a livello internazionale.
sono in ogni caso irrilevanti, anche perché quasi nessuno vuol fare affari con banche di un paese tecnicamente fallito.
e i clienti che guadagno avrebbero? ah faranno parte di una grande famiglia
metteranno a disposizione il loro orifizio, vuoi mettere?
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