Klarna Bank, fornitore svedese di servizi di pagamento che consentono ai clienti di acquistare beni e pagarli in un secondo momento, sta procedendo con i preparativi per un potenziale debutto sul mercato azionario statunitense, secondo quanto riportato mercoledì da Bloomberg News.
Il rapporto indica che la società con sede a Stoccolma ha avviato conversazioni approfondite con le banche d'investimento per un'offerta pubblica iniziale (IPO) che potrebbe essere pianificata già nel terzo trimestre di quest'anno.
Queste conversazioni suggeriscono che Klarna stia considerando un valore di mercato di circa 20 miliardi di dollari.
Tuttavia, le specifiche di un possibile ingresso in borsa, compresi i tempi esatti e il valore di mercato finale, sono soggette a cambiamenti, come ha osservato Bloomberg.
La ricerca di una quotazione in borsa negli Stati Uniti rappresenta un significativo cambiamento di strategia per Klarna, che ha vissuto un periodo tumultuoso caratterizzato da disaccordi tra i suoi azionisti e da un forte calo della sua valutazione da 45,6 miliardi di dollari nel 2021 a 6,7 miliardi di dollari nell'anno successivo.
Questo periodo di instabilità si è verificato contemporaneamente a una più ampia rivalutazione del mercato dei servizi di prestito digitale, influenzata dall'aumento dei tassi di interesse.
In un'intervista rilasciata a gennaio a BNN Bloomberg, l'amministratore delegato di Klarna, Sebastian Siemiatkowski, ha parlato di una probabile offerta pubblica negli Stati Uniti, sottolineando che gli Stati Uniti sono il mercato più significativo di Klarna in termini di vendite e numero di clienti, con oltre 37 milioni di utenti.
Questo aggiornamento segue il recente annuncio di Klarna del suo primo trimestre in attivo dopo quasi quattro anni di perdite finanziarie, in particolare il raggiungimento della redditività negli Stati Uniti per quattro trimestri consecutivi.
Nel frattempo, si è speculato su una potenziale quotazione nel Regno Unito o in Svezia. A novembre, la società di tecnologia finanziaria ha costituito una nuova holding nel Regno Unito, che è stata vista come la base per una potenziale offerta pubblica iniziale in futuro.
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