Venerdì la Corte Suprema degli Stati Uniti ha scelto di non pronunciarsi sulla possibilità per gli azionisti di procedere con una causa per frode finanziaria contro Meta, precedentemente nota come Facebook (NASDAQ:META). La causa accusa il gigante dei social media di aver fuorviato gli investitori riguardo all'uso improprio dei dati degli utenti sulla sua piattaforma.
Il caso, presentato da Amalgamated Bank insieme ad altri querelanti, era stato precedentemente esaminato dalla Corte d'Appello degli Stati Uniti per il Nono Circuito. La decisione della Corte Suprema di respingere il writ of certiorari lascia di fatto intatta la decisione del tribunale inferiore, senza fornire alcuna opinione in merito.
La causa si concentra sulle accuse secondo cui il management di Facebook non avrebbe adeguatamente informato gli azionisti sui rischi associati all'uso improprio dei dati degli utenti da parte di terzi, il che potrebbe avere implicazioni significative per il valore delle azioni della società. Il rigetto da parte della Corte Suprema non risolve la controversia legale sottostante, ma indica piuttosto che l'alta corte non sarà la sede per la sua risoluzione.
L'ordinanza della Corte Suprema è stata concisa, affermando: "Il writ of certiorari è respinto in quanto concesso imprudentemente". Ciò significa che la Corte Suprema aveva inizialmente accettato di esaminare il caso, ma in seguito ha deciso che non avrebbe dovuto accettarlo. Il caso rimane ora presso la corte d'appello inferiore, che aveva precedentemente gestito il procedimento.
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