Investing.com - I futures del greggio West Texas Intermediate sono in salito questo giovedì, i timori di un livello eccessivo di scorte sono scesi dopo il primo calo registrato in sei mesi nell’hub di Cushing in Oklahoma.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a giugno sale di 40 centesimi, o dello 0,67%, a 58,98 dollari al barile negli scambi della mattinata europea.
Ieri, il prezzo del greggio Nymex è schizzato a 59,33, il massimo dal 12 dicembre, per poi attestarsi a 58,58, in salita di 1,52 dollari o del 2,66%.
Il report governativo dell’EIA ha mostrato cheche le scorte di greggio sono aumentate di 1,9 milioni di barili la scorsa settimana, contro le aspettative di un aumento di 2,3 milioni di barili.
Le scorte a Cushing, in Oklahoma, il maggiore punto di consegna del greggio Nymex, sono scese per la prima volta in quasi sei mesi, segnando un calo di 500.000 barili a 61.7 milioni.
Le scorte totali hanno segnato 490,9 milioni di barili la scorsa settimana, il massimo degli ultimi 80 anni, nonostante il calo delle attività di trivellazione.
I futures del greggio statunitensi hanno visto un aumento di circa il 20% ad aprile tra le crescenti aspettative che la produzione di petrolio di scisto USA abbia raggiunto il massimo e possa iniziare a scendere nei prossimi mesi, grazie anche alla riduzione del numero degli impianti di trivellazione
Secondo l’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes (NYSE:BHI), il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti si è ridotto di 31 unità a 703 la scorsa settimana, il minimo dall’ottobre del 2010. Si tratta del ventesimo calo settimanale consecutivo.
Negli ultimi mesi i traders seguono con attenzione la riduzione degli impianti di trivellazione per cercare di capire se questo possa incidere sull’eccesso di scorte di greggio sul mercato.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a giugno scende di 12 centesimi, o dello 0,18%, a 65,97 dollari al barile.
Ieri, i futures del greggio Brent scambiati sulla borsa di Londra sono scesi a 66,72 dollari, in salita dal 10 dicembre, per poi attestarsi a 64,84 dollari.
I futures del greggio Brent hanno visto un’impennata di oltre il 17% ad aprile, poiché secondo alcuni investitori il prezzo ha toccato il fondo dopo un crollo durato nove mesi. Tuttavia il prezzo risulta ancora in calo di circa il 43% da giugno, quando era schizzato a 116 dollari.
Lo spread tra il Brent ed il WTI è di 6,99 dollari al barile, contro i 7,26 dollari segnati alla chiusura di ieri.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,8% a 94,57 questo mercoledì, il minimo dal 26 febbraio.
La Federal Reserve ha deciso di mantenere invariata la politica monetaria; tuttavia la Fed ha offerto dei suggerimenti sulla tempistica del primo aumento dei tassi di quasi un decennio.
Nella dichiarazione mensile di politica monetaria la Fed ha affermato che terrà in conto l’andamento del mercato del lavoro, le pressioni inflazionarie e le aspettative di sviluppi finanziari internazionali per decidere quando alzare i tassi.
La banca centrale ha eliminato dalla sua dichiarazione qualsiasi riferimento temporale in merito all’aumento dei tassi, alimentando così il clima di incertezza che circonda questa futura decisione.
La dichiarazione è giunta dopo i dati del Dipartimento per il Commercio che hanno mostrato un aumento del prodotto interno lordo al tasso annuo dello 0,2% nel trimestre terminato a marzo, mentre nell’ultimo trimestre 2014 l’economia USA aveva visto una crescita del 2,2%. Si è trattato del tasso minore di crescita dell’ultimo anno.
Gli investitori attendono i dati settimanali sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, alla ricerca di nuove indicazioni sullo stato di salute dell’economia.