Il deflatore delle spese per consumi personali (PCE) degli Stati Uniti per il mese di settembre, pubblicato questa settimana, ha indicato un aumento mensile dello 0,4%, leggermente superiore all'aumento dello 0,3% previsto dal mercato. Questi dati, insieme alla forte crescita del PIL del terzo trimestre degli Stati Uniti, rafforzano l'opinione che la Federal Reserve manterrà alti i tassi di interesse a causa della persistente inflazione.
Il dato annuale del deflatore PCE di settembre ha rispecchiato le previsioni del mercato, attestandosi al 3,4%. Questo dato è rimasto costante per tre mesi consecutivi, superando l'obiettivo della Federal Reserve del 2%. Nel frattempo, il deflatore PCE core di settembre è sceso a un minimo di 2 anni e mezzo, al 3,7% su base annua, ancora significativamente al di sopra dell'obiettivo della Fed.
Nonostante la robusta crescita del PIL del terzo trimestre, pari al 4,9% trimestrale annualizzato, la Federal Reserve non è in grado di adottare una politica neutrale a causa del suo orientamento restrittivo e dell'elevata inflazione. Fattori esterni come l'aumento di 70 punti base del rendimento del Treasury decennale, la possibile chiusura del governo statunitense il 17 novembre e il riavvio dei pagamenti dei prestiti agli studenti influenzano questa posizione.
Inoltre, l'aumento dei prezzi della benzina, il forte incremento dei tassi delle auto e dei mutui, i dubbi sulla spesa dei consumatori e i tassi di finanziamento a lungo termine per le imprese contribuiscono a delineare il panorama economico. Sebbene i funzionari della Federal Reserve si siano dichiarati contrari a un rialzo dei tassi in occasione della prossima riunione del Federal Open Market Committee (FOMC), rimane la possibilità di un rialzo dei tassi a dicembre o gennaio.
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