Sulla scia della continua volatilità dei mercati e degli eventi geopolitici come la guerra della Russia in Ucraina, le aziende del settore energetico si rivolgono sempre più spesso alle transazioni azionarie per le acquisizioni. Gli amministratori delegati di queste aziende prediligono le operazioni azionarie, che consentono agli azionisti di raccogliere i benefici della crescita della società combinata e di rinviare le imposte.
Questa tendenza è stata esemplificata dalla vendita di Hess Corporation (NYSE:HES) a Chevron, orchestrata quando le traiettorie azionarie delle due società si sono allineate. L'accordo prometteva un significativo aumento del dividendo post-deal per gli azionisti di Hess, da 1,75 a 6 dollari per azione. I giganti dell'energia come Exxon e Chevron cercano accordi di questo tipo per evitare i rischi associati all'esplorazione di riserve non provate. Si rivolgono invece a concorrenti che operano in regioni lucrative del petrolio e del gas come il bacino permiano e la Guyana, una delle province petrolifere in più rapida crescita al mondo.
Secondo gli analisti di Morningstar, l'operazione di Hess ha rappresentato un premio del 4,9% a causa dell'elevata valutazione. Allo stesso modo, Exxon ha pagato un premio del 18% per le azioni di Pioneer in una transazione interamente azionaria basata sul prezzo delle azioni di Pioneer. Chevron aveva inizialmente offerto un premio maggiore, pari al 39%, per Anadarko nel 2019, ma alla fine si è ritirata quando è stata superata dall'offerta da 38 miliardi di dollari di Occidental Petroleum.
Il crescente ricorso alle transazioni azionarie solleva interrogativi sulle strategie di Exxon e Chevron per le loro crescenti riserve di liquidità. Un approccio consiste nel restituire agli azionisti la liquidità in eccesso attraverso dividendi e riacquisti di azioni, compensando la diluizione dovuta alle acquisizioni di azioni.
Chevron ha annunciato un aumento dei dividendi dell'8% nel primo trimestre e riacquisti annuali di azioni per 20 miliardi di dollari. Exxon ha accennato a riacquisti annuali di azioni per 17,5 miliardi di dollari nei prossimi due anni. La società di consulenza energetica Enverus ha osservato che questi generosi programmi di riacquisto sostengono le operazioni all-stock riducendo il numero di azioni nel tempo dopo l'emissione di nuovo capitale.
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