Di Mauro Speranza
Investing.com – Il governo di Angela Merkel potrebbe intervenire per salvare Lufthansa (DE:LHAG) con un piano da 9 miliardi di euro. L'accordo su tale piano sarebbe arrivato dopo un incontro segreto svoltosi nella giornata di ieri a cui hanno partecipato anche altri ministri tedeschi e l'amministratore delegato della società, Carsten Spohr.
La notizia è stata diffusa da Businessinsider, il quale specifica che il piano prevederebbe l'entrata del governo nel capitale della compagnia aerea, con una partecipazione di minoranza pari a 10 miliardi di euro, a garanzia dell'intervento.
Il governo tedesco tornerebbe così nel capitale della storica compagnia, la quale era stata fondata nel 1953 come azienda completamente pubblica, per poi diventare prima una partecipata (1963) e divenire completamente privata nel 1997.
La decisione potrebbe far rientrare l'operazione tra gli aiuti di stato, finora vietati dall'Unione europea ma dalla Commissione oggi hanno comunicato agli Stati membri che possono concedere aiuti governativi.
Secondo quanto spiegato dalla portavoce Arianna Podestà, se gli aiuti devono avvenire “attraverso sovvenzioni dirette, prestiti o addirittura differimenti fiscali”, “Bruxelles sta preparando un nuovo emendamento e per consentire agli Stati membri di partecipare al capitale delle società interessate, consentendo così la loro nazionalizzazione”.
Polemica da Ryanair
La compagnia Lufthansa, intanto, entra nel mirino delle dichiarazioni a Sky Nes arrivate da parte del patron di Ryanair (LON:RYA), Michael O'Leary, il quale si dice contrario agli aiuti di stato ai tedeschi.
“Non dovrebbero dare aiuti a Lufthansa”, attaccava O’Leary, in quanto “Lufthansa non sta pagando stipendi ora perché i governi hanno preso il controllo; non sta spostando gli aerei, quindi non ha spese, e per di più chiede dieci miliardi di euro. Inoltre, non sono solo dieci miliardi. Infatti il gruppo chiede dieci miliardi al governo tedesco, ma anche ai governi austriaco e svizzero”.
“Per me, Lufthansa ha visto un’opportunità per ottenere grandi quantità di aiuti pubblici senza dover spiegare perché e perché ha bisogno di questi soldi”, concludeva O'Leary.