di Giuseppe Fonte e Pamela Barbaglia
ROMA/LONDRA (Reuters) - Mentre le autorità antitrust europee vanno avanti con l'istruttoria sull'acquisizione di Refinitiv da parte del London Stock Exchange (Lse), il futuro di Piazza Affari divide i partiti di maggioranza, secondo fonti governative.
Il timore del governo, specialmente del Movimento 5 Stelle, è che Lse possa dover vendere Borsa Italiana o parte di essa a concorrenti europei per ottenere il via libera all'operazione, del valore di 27 miliardi di dollari.
Per questa ragione i 5 Stelle stanno cercando di mettere assieme una cordata formata da Cassa depositi e prestiti (Cdp), Intesa Sanpaolo (MI:ISP) ed altri investitori per riportare in Italia il controllo di Piazza Affari.
Ma Roberto Gualtieri, ministro dell'Economia in quota Pd, resiste alle pressioni degli alleati di governo in attesa di capire cosa deciderà a fine mese Bruxelles, dicono le fonti chiedendo di non essere citate.
Il governo considera Piazza Affari strategica perché comprende Mts, la piattaforma per il trading di titoli di stato italiani.
Il principale promotore della cordata "tricolore" è il sottosegretario alla presidenza del consiglio M5s Riccardo Fraccaro, dice una fonte governativa vicina al Movimento.
Antonio Guglielmi, responsabile Cib di Mediobanca (MI:MDBI) per Roma e le istituzioni pubbliche, sta studiando alcuni scenari per conto di M5s.
Intesa e Unipol (MI:UNPI) potrebbero affiancare Cdp in un progetto che valorizza Piazza Affari circa 3 miliardi di euro, spiega la fonte.
Tuttavia, una seconda fonte governativa vicina al Tesoro dice a Reuters che l'offerta attraverso Cdp "non è allo studio in Via XX Settembre".
Il ministero, Lse e Borsa italiana non hanno commentato. Nessun commento neppure da Mediobanca, Intesa e Unipol.
LA STRADA PER PARIGI
Londra ha smentito in passato di voler cedere il controllo di Piazza Affari. Ciò nonostante i Cinquestelle premono perché il governo ponga fine all'incertezza e blindi nell'immediato Borsa italiana.
Due fonti vicine al dossier spiegano che l'amministratore delegato di Lse, David Schwimmer, ha già respinto una manifestazione di interesse per l'asset italiano da parte di Euronext, la società mercato paneuropea con la testa a Parigi.
La fonte vicina a M5s dice che Gualtieri vedrebbe con favore una fusione tra Borsa Italiana ed Euronext. "L'inerzia conduce Milano verso i francesi", spiega.
I 5s ritengono che occorra riportare il controllo di Borsa in Italia tramite Cdp per poter poi eventualmente negoziare da posizioni di forza una eventuale fusione con concorrenti europei.
L'amministratore delegato di Euronext, Stephane Boujnah, ha ripetutamente espresso il suo interesse a rilevare Borsa Italiana.
L'Italia ha rafforzato il "golden power" di cui già dispone ed è pronta ad esercitare il veto o comunque porre condizioni stringenti su scalate straniere riguardanti imprese strategiche come Borsa.
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(In redazione a Milano Gianluca Semeraro)