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Market View - Crollo SVB e asset allocation: bond porto sicuro, cautela su azioni

Pubblicato 14.03.2023, 15:05
© Reuters
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Investing.com - SVB (NASDAQ:SIVB) e Signature Bank (NASDAQ:SBNY) hanno subito una combinazione tossica di perdite in conto titoli che con il rialzo dei tassi nel 2022 avevano sofferto un’importante conseguenza negativa in portafoglio, cui si è probabilmente aggiunto, soprattutto per la prima, un calo rilevante dei depositi.

Rimane il timore, seppur residuale, di un contagio al sistema bancario, ma le facility messe a disposizione dalla Fed sembrano adeguate, mentre c’è invece un tema più locale e circoscritto per le banche minori. Ora è ragionevole pensare che il tasso terminale della Fed si attesterà intorno al 5% mentrele obbligazioni tornano a essere un porto sicuro, con la parte lunga che sembra più sostenibile, mentre l'azionario viene invece penalizzato, i premi di rischio si aprono ed è normale che subisca correzioni.

Sono le indicazioni di Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset di Pictet Asset Management, che sta prendendo profitto su buona parte di duration che aveva acquisito in portafoglio, a dimostrazione che il ritorno a correlazioni normali consente di costruire un portafoglio robusto.

Sul lato azionario, Pictet AM aveva già preso protezione, in particolare sull’indice di volatilità VIX e anche sull'Europa. Delitala sottolinea che le due banche americane hanno subito una combinazione tossica di perdite in conto titoli. La Silicon Valley Bank partiva da un rapporto elevato tra attivo e una passività piuttosto ridotta sul fronte dei depositi, una scarsa stabilità che l'ha messa in condizioni di particolare fragilità.

Timori di contagio

Ma l’intervento delle autorità, che si è aggiunto alla protezione sempre presente sui depositi fino a 250.000 dollari, ha posto in essere rapidamente una facility della Fed che consente l’accesso fino a 25 miliardi di dollari a fronte di garanzie di collaterali che verranno valutati al 100% fino a un anno di durata.

Dovrebbero essere estese le garanzie anche sui depositi oltre i 250.000 dollari, creando secondo Pictet AM una rete di protezione abbastanza efficace. Ma sul mercato rimane il timore, seppur residuale, di un contagio al sistema bancario, anche con nomi importanti.

In questi casi, osserva Delitala, non appena ci si rivolge al mercato per aumenti di capitale, si rischia di scatenare la corsa agli sportelli e il ritiro dei depositi.

Ma Pictet AM ritiene che le facility messe a disposizione dalla Fed siano adeguate dal punto di vista sistemico. C’è invece un tema più locale e circoscritto alle banche più piccole che, per questioni regolamentari, sono state più penalizzate perché più soggette al ritiro dei depositi nel momento in cui si verifica un maggior vantaggio dell'investimento diretto in strumenti alternativi, come sono per esempio i market fund, ai quali tanti depositanti si sono rivolti.

Tassi Fed meno elevati

Per quanto riguarda le mosse della Fed, secondo l’esperto di Pictet AM è molto probabile che quanto sta accadendo implichi un tasso terminale che è ragionevole pensare si attesterà intorno al 5%.

Il mercato sta reagendo molto emotivamente, con una divaricazione nel comportamento dell’azionario, mentre le obbligazioni tornano a essere un porto sicuro. Delitala segnala il grande rally dei bond - soprattutto americani - su tutta la curva, anche a partire dalla parte breve, che ha visto un calo dei rendimenti vicino ormai al punto percentuale in poche sedute, mentre la parte lunga sembra più sostenibile.

L'azionario viene invece penalizzato: i premi di rischio si aprono e Pictet AM pensa sia normale che subisca delle correzioni. Sul dollaro Delitala vede una
situazione di compromesso: da un lato resta un porto sicuro ma non ne sta beneficiando tanto essendo l’epicentro del sisma in America. Pictet Am non vede comunque un evento sistemico, sta prendendo profitto sulla buona parte di duration che aveva acquisito in portafoglio, a dimostrazione che il ritorno a correlazioni normali consente di costruire un portafoglio robusto.

In conclusione, l’esperto di Pictet AM ribadisce che sia doveroso avere cautela sull’azionario, ma l'obbligazionario potrebbe a questo punto avere un miglior assestamento.

La casa sta però considerando di rimettere delle posizioni di copertura sul 2 anni americano, il cui movimento sembra frutto più che altro, in questo momento, di un fenomeno di “squeeze”.

Questo articolo è stato scritto in esclusiva da Financialounge.com per Investing.com. Ogni settimana, "Market View" propone interviste originali con case d'investimento sui temi centrali di mercato che verranno riportate esclusivamente sul nostro sito. Non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all'investimento

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