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Investing.com - Il collasso della SVB (BVMF:S1IV34) e le turbolenze seguite sul sistema bancario con i casi Credit Suisse (NYSE:CS) e Deutsche Bank (ETR:DBKGn) hanno fatto riaffiorare i ricordi della crisi finanziaria globale del 2008.
Il nervosismo aleggia sui mercati e probabilmente la volatilità rimarrà elevata per qualche tempo, ma oggi la struttura del sistema finanziario e la capacità di risposta delle istituzioni sono fortemente potenziate. A fine 2022 il sistema bancario americano aveva un indicatore CET1 del 13,6%, oltre 3 punti sopra il 2007.
Ma i valori di mercato delle obbligazioni in portafoglio inoltre sono scesi per l’aumento dei tassi e un loro immediato realizzo potrebbe erodere in maniera significativa il capitale delle banche americane.
Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer UBS WM Italy, di UBS Europe, sottolinea però che nella crisi globale di quindici anni fa si manifestarono forti perdite su prodotti tossici, mentre per titoli come i Treasury americani l’impatto negativo verrà recuperato man mano che ci si avvicina alla scadenza, mentre la liquidità viene assicurata dalla Fed.
Inoltre, dopo la crisi del 2008 è stato introdotto il sistema degli stress test per assicurarsi che anche in condizioni estreme le banche rimangano solide. Gli stress test non sono stati chiesti per alcune banche regionali americane, ma probabilmente avverrà a breve.
Pericoli dalle banche ragionali Usa
Ramenghi osserva anche che negli ultimi sei mesi l’economia americana è andata meglio del previsto, ma le tensioni sul settore finanziario avranno un impatto economico.
Le banche regionali rappresentano il 50% dei prestiti alle aziende e il 60% dei mutui, e potrebbero ridurre il credito all’economia, con un impatto deflattivo che condizionerebbe le scelte della Fed, per cui i mercati anticipano un taglio dei tassi quest’anno nonostante indicazioni opposte della banca centrale.
Nell’Eurozona, la regolamentazione più rigorosa ha imposto il valore di mercato su quasi tutte le obbligazioni nei bilanci bancari. Se anche si forzassero le banche a riconoscere immediatamente il valore di mercato su tutte le obbligazioni detenute, secondo Ramenghi l’erosione del capitale regolamentare sarebbe trascurabile. La BCE ha confermato un aumento da mezzo punto, ma le indicazioni sulle mosse future sembrano ammorbidite a fronte di un contesto più incerto.
In questo scenario, gli investitori che hanno già portafogli ben diversificati secondo l’esperto di UBS dovrebbero concentrarsi sugli obiettivi di medio termine tenendo presente anche il costo-opportunità di uscire dagli investimenti esistenti. La storia insegna che a medio termine il rischio principale non è la volatilità, ma rimanere troppo a lungo fuori dal mercato. I rendimenti obbligazionari sono ai massimi da anni e in uno scenario di inflazione in ritirata e di tassi d’interesse vicini al picco sembrano offrire una buona opportunità.
Asset allocation
Per questo UBS ha aumentato l’esposizione alle obbligazioni. I corporate bond Investment Grade e i titoli di Stato di alta qualità offrono buoni rendimenti e possono rappresentare un cuscinetto in caso di rallentamento economico marcato.
La grande casa è invece più cauta sulle obbligazioni High Yield, che presentano anche meno liquidità. L’azionario resta invece un pilastro dei portafogli per la sua capacità di generare ritorni di lungo termine ma, a breve termine, secondo Ramenghi potrebbe risentire di maggiore volatilità.
UBS è cauta in particolare sugli USA, mentre vede favorevolmente i Mercati Emergenti e alcuni settori come l’industria, i beni di prima necessità e le utility, che possono offrire l’opportunità di posizionarsi su alcuni temi legati alla sostenibilità, come l’energia rinnovabile e la gestione dell’acqua.
Questo articolo è stato scritto in esclusiva da Financialounge.com per Investing.com. Ogni settimana, "Market View" propone interviste originali con case d'investimento sui temi centrali di mercato che verranno riportate esclusivamente sul nostro sito. Non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all'investimento
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